Cuneo – In tanti hanno partecipato sabato scorso alla festa della case famiglia e delle famiglie accoglienti, l’evento organizzato dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, che ha inteso celebrare il cinquantesimo anniversario dell’apertura della prima casa famiglia.
Presso il santuario dedicato a Nostra Signora delle Grazie di Mellea, realtà che da dodici anni ospita una casa di ospitalità per adulti, attraverso giochi e canti si è festeggiato la bellezza della condivisione.
“La caratteristica delle case famiglia è proprio l’eterogeneità e lo specifico di queste strutture – sottolineano i responsabili dell’associazione – nate per rispondere al grido dei poveri e di chi dalla nascita all’età adulta non viene accolto e scartato”.
Il professor Belletti del Centro internazionale studi Famiglia di Milano ha ricordato come una famiglia che non si apre alla vita si consegna alla morte.