Cuneo – Tra gli ortaggi, la coltura del fagiolo rampicante ha avuto un inizio di stagione normale: le discrete temperature della primavera hanno aiutato lo sviluppo e la crescita delle piante. Il caldo e la siccità estiva hanno però creato problemi di allegagione e accrescimento dei baccelli limitando quindi le rese produttive finali che, in quasi tutti i casi, si sono fermate al di sotto dei 100 quintali per ettaro del ceroso e ai 20 quintali per ettaro del secco. D’altro canto si sono registrati prezzi alla produzione interessanti: 2-2,5 euro al chilo per il fagiolo a raccolta cerosa e 4 euro al chilo per le tipologie Billò e Lamon.
Le semine di fagiolo da granella secca nella tipologia nano si sono concentrate sui secondi raccolti, dopo i cereali autunno-vernini, con produzioni in calo rispetto alle annate precedenti: la scarsa produttività è stata influenzata anche dal caldo estivo e dai suoi effetti sulle maturazioni.
I prezzi del borlotto, poi, sono stati interessanti e in deciso aumento rispetto al 2021.
Il peperone ha avuto come il pomodoro un calo di produzione del 20% circa a seconda delle varietà e dei periodi di trapianto, ma con prezzi in netto aumento rispetto agli anni scorsi. Le tipologie ibride di qualità venivano pagate all’ingrosso anche a 2-2,2 euro al chilo, mentre per la tipologia Cuneo le quotazioni si sono attestate al di sopra dei 2,5 euro al chilo; in generale se ne è registrata carenza su tutti i mercati.
Per lo zucchino è stata un’annata decisamente positiva. Trattandosi di una coltura che predilige il caldo, le aziende che sono riuscite a rispettare le irrigazioni hanno avuto buone produzioni a ettaro e allo stesso tempo quotazioni decisamente superiori alle medie degli anni precedenti.
Le tipologie verde chiaro non sono praticamente mai scese al di sotto dell’euro al chilo, portandosi inoltre in alcuni casi al di sopra dei 2,5 euro in autunno. Per le varietà verde scuro i prezzi sono variati da 0,7 euro al chilo nell’estate fino a 1,5 euro o più nel periodo autunnale.