Torino – “Con riferimento alla proposta di partenariato pubblico privato (PPP) presentata da INC S.p.A. per la costruzione e gestione di servizi del nuovo ospedale di Cuneo, non si ravvisano elementi in base ai quali l’avvenuta entrata in vigore del nuovo Codice degli Appalti vada a comportare la “decadenza” della proposta stessa. Nessuna norma, infatti, prevede che le istanze di PPP presentate sotto la vigenza del D.Lgs. 50/2016 decadano in conseguenza del subentrare della nuova normativa, cioè il D.Lgs. 30/2023. In secondo luogo, e in ogni caso, la successione cronologica delle leggi non comporta (a meno di norme espresse che prevedano diversamente) conseguenze caducatorie sull’istanza del privato”.
Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, ha risposto oggi pomeriggio, martedì 11 luglio, all’interrogazione del consigliere regionale pentastellato Ivano Martinetti, il quale, in seguito all’entrata in vigore del nuovo codice degli appalti, ritiene decaduta la proposta di partenariato pubblico privato riguardante il nuovo ospedale di Cuneo.
“Purtroppo – continua l’assessore Icardi – il consigliere Martinetti non è nuovo a queste sortite su Cuneo. Ricordo quando aveva sparato cifre di fantasia sulle rate del contratto, senza nemmeno conoscere il progetto, adesso vorrebbe farci credere che il legislatore non abbia pensato a un regime transitorio e che il vecchio codice valga per tutti i procedimenti in corso, come la Città della Salute di Novara, il Parco della Salute di Torino e tutti gli altri in Italia, tranne che per il nuovo ospedale di Cuneo. Non si tratta di una questione politica, ma tecnica. Se non bastano le rassicurazioni dell’assessore, valgano quelle dello Studio Barosio di Torino, che non ha avuto esitazioni a interpretare la legge, nel senso della non decadenza della proposta di partenariato. In politica, la vera volgarità non è definire delle dichiarazioni con il loro nome, ma continuare a diffondere informazioni approssimative, se non addirittura false, generando confusione e incertezza su temi delicati come la Sanità e gli ospedali. A Martinetti, consiglierei di cambiare i suoi consulenti, che continuano a fargli fare l’ingenerosa figura dell’incompetente”.