Alba – A2A il colosso energetico lombado chiude la trattativa su Egea di Alba, e non presenta l’offerta per l’acquisto. La società comunica che “non ravvisa le condizioni per presentare alcuna offerta rispetto alla possibile acquisizione di una partecipazione di maggioranza nel capitale sociale di Egea”, così riporta l’Ansa.
Ora si fa avanti la torinese Iren ha formulato oggi, giovedì 15 giugno, un’offerta non vincolante, in assenza di esclusiva, per alcunevattività della multiutility albese Egea. “L’offerta, previo completamento della due diligence – spiega Iren in una nota – prevederebbe il rafforzamento della società sotto il profilo finanziario e industriale, salvaguardando i livelli occupazionali e valorizzando anche il possibile coinvolgimento finanziario degli istituti bancari creditori della multiutility albese”.
E sempre oggi pomeriggio è pervenuta una seconda offerta, da parte del fondo Davidson Kempner European Partners LLP.
Il 16 marzo scorso la società lombarda aveva presentato un’offerta non vincolante avente ad oggetto l’ingresso, attraverso una operazione di aumento di capitale, nella compagine sociale di Egea con una quota di maggioranza assoluta (50,1%). A2A aveva chiesto più tempo e dunque di estendere il periodo di esclusiva concordato e fissato per il 15 maggio al 12 giugno, probabilmente perché la situazione finaziaria era più complessa del previsto. Egea ha acconsentito alla prosecuzione delle attività di “due diligence”, ovvero l’attività di investigazione e di approfondimento sui dati, ma a condizione che A2A rinunci all’esclusiva relativamente alle trattative in corso. Si parte con una procedura competitiva, alla quale potranno partecipare altri soggetti. Da tempo la multiutility albese soffre una pesante crisi di liquidità.
Nello stesso giorno del rifiuto di A2A e della proposta di Iren, il procuratore della Repubblica di Asti, Biagio Mazzeo, conferma l’inchiesta coordinata dalla procura di Asti, sulla multiutility di Alba nella quale ci sono quattro indagati, con l’ipotesi di reato di false comunicazioni sociali. L’inchiesta ha portato ieri, mercoledì 14 giugno, a una perquisizione compiuta dai militari del comando provinciale della Guardia di finanza di Torino con sequestro nella sede legale e amministrativa di Egea. Sempre ieri è stata notificata un’informazione di garanzia nei confronti di quattro indagati per false comunicazioni sociali.