Cuneo – Coldiretti chiede che sia sempre ribadito il principio di reciprocità negli accordi commerciali e giudica sbagliato e inaccettabile il trattato Ue-Mercosur con il Sudamerica, che rischia di aprire le porte a prodotti che utilizzano più di 200 pesticidi non autorizzati da noi e ad aumentare la deforestazione e l’inquinamento, mettendo in ginocchio le imprese agricole europee.
Il valore dei prodotti che hanno origine nei confini dell’area Mercosur copre il 21% delle importazioni agroalimentari europee ed è soggetto a un sistema di tariffe e contingenti che allo stato attuale fa da parziale freno alle importazioni. Allo stesso modo i Paesi dell’area hanno adottato misure analoghe verso l’Ue relativamente ai prodotti a più alta intensità di tecnologia e capitali, come macchinari e prodotti chimici.
L’accordo Ue-Mercosur nella sua attuale proposizione dovrebbe abbattere i sistemi tariffari da entrambe le parti e promuovere da un lato le importazioni europee di prodotti agricoli e zootecnici dall’area Mercosur e dall’altro favorire le esportazioni europee di manifattura e chimica. Con il paradossale risultato di esportare verso questi Paesi più prodotti vietati nell’Ue di quanto già si faccia oggi, per poi reimportarli, in qualità crescenti, nel nostro piatto. Il commercio di prodotti chimici tra l’Ue e il Mercosur vale attualmente 6,3 miliardi di euro all’anno. L’accordo di libero scambio Ue-Mercosur mira a eliminare oltre il 90% delle tariffe esistenti sui prodotti chimici, alcune delle quali raggiungono il 18% in valore. L’industria chimica europea, favorevole all’accordo, è fortemente coinvolta. In particolare per la parte di chimica rivolta all’agricoltura.
L’Argentina, ad esempio, risulta tra i Paesi con uso più intensivo di pesticidi a livello mondiale, con circa 240.000 tonnellate di glyphosate utilizzate nel solo 2018, in particolare per la produzione di soia.
Sulla sponda opposta potrebbero ridursi sostanzialmente i dazi per l’ingresso nel territorio europeo, stimolando l’incremento delle importazioni dall’intera area Mercosur che dovrebbe accompagnare una riduzione significativa dell’offerta agricola europea. Più pesticidi esportati e più pesticidi reimportati sulle nostre tavole. Il 70% delle mele importate dal Brasile contiene residui di pesticidi vietati nell’Ue e sono 13 le sostanze diserbanti ritrovate nei campioni analizzati, il cui uso è vietato nell’Ue perché considerate rischiose per la salute umana e l’ambiente.