Cuneo – Aveva trovato sul sito hikishop una macchina fotografica Nikon a 350 euro e dopo averla pagata con una ricarica su carta postepay non le fu mai spedita.
Con l’accusa di truffa è stato rinviato a giudizio B.S. il 41enne bresciano intestatario della carta postepay su cui vennero versati i soldi. Delle lunghe e articolate indagini per arrivare alla corretta identificazione dell’imputato si è incaricato l’assistente capo della Polizia Postale che ha riferito al giudice del tribunale di Cuneo dove è in corso il processo. Sulla carta attivata pochi mesi prima della truffa avvenuta a inizio gennaio del 2020, i soldi erano stati depositati la mattina alle 9.30 e dopo un’ora erano stati prelevati, “ci facemmo dare le immagini della telecamera di sorveglianza dello sportello bancomat di Brescia dove venne eseguito il prelievo – ha riferito in aula l’agente della Questura – ma l’uomo non somigliava all’intestatario della carta. Era più robusto e con le labbra più carnose dell’intestatario della carta postepay”.
Alla fine di gennaio quella carta venne bloccata proprio dalle Poste per l’utilizzo irregolare. Dalle altre indagini risultò che all’acquirente erano stati forniti tre numeri di telefono per lo svolgimento della trattativa. Tutte le sim risultavano intestate a cittadini stranieri sconosciuti alla banca dati dell’anagrafe. Dalle indagini sull’annuncio che era stato pubblicato sul sito emerse che l’indirizzo IP utilizzato era riferito al telefono cellulare di un uomo di Mantova che era deceduto alcuni mesi prima della truffa; un telefono che era chiaramente in uso a qualcun altro ma che era stato utilizzato solo per la connessione dati e non per messaggi o telefonate e quindi non fu possibile risalire all’utilizzatore, di cui si sapeva solo che si era agganciato ad una cella telefonica di Brescia, luogo di residenza dell’imputato che non risulta avesse denunciato lo smarrimento o il furto né della carta d’identità né della carta postepay.
All’udienza del 25 settembre verrà ascoltata la parte offesa.