Cuneo – Cinque domande alla sindaca di Cuneo Patrizia Manassero sulla vicenda biodigestore di Borgo San Dalmazzo. È la provocazione del capogruppo degli Indipendenti di Cuneo, Giancarlo Boselli, che in vista dell’incontro di questa sera della maggioranza di Cuneo, rivolge alla sindaca sul progetto dell’Acsr. La vicenda investe i 54 Comuni dell’Acsr e del Cec, e in ballo ci sono da una parte i finanziamenti, 12,8 milioni di euro del Pnrr, e dall’altrail ricorso depositato il 16 maggio dal Comune di Borgo San Dalmazzo, al Tar del Piemonte contro Ascr e Cec per l’annullamento della delibera dell’assemblea del Cec del 17 febbraio scorso dove i sindaci avevano approvato a maggioranza (64,6%) di procedere con il progetto e accettare il finanziamento Pnrr.
Il ricorso e la situazione attuale
Il ricorso verte sostanzialmente su tre tesi: il progetto non ha sostenibilità economico finanziaria; non risponde a principi di ragionevolezza e congruità nella determinazione delle misure di mitigazione ambientale; e vìola i principi Pnrr in materia di economia circolare. In sostanza secondo lo studio Gandino Paire di Torino per il Comune Borgo San Dalmazzo il funzioanemnto dell’impianto non sta in piedi perché non ci sono abbastanza rifiuti e non ci sonoimpegni formali del resto della provincia per far giungere a Borgo i rifiuti che servono. Anzi Acem monregalese e Csea di Saluzzo Savigliano e Fossano hanno specificato all’interno dell’assemblea provinciale dei consorzi che usufruiscono di tariffe ben più basse di quelle proposte dal Cec a Borgo. Coabser di Alba e Bra avrebbe manifestato una possibile semplice adesione ma anche in questo caso le tariffe che paga ora sono più basse. Secondo il ricorso è dunque evidente che c’è “l’assenza di qualsivoglia ragionevolezza nella deliberazione del Consorzio, deliberazione a ben vedere assunta in ordine alla sostenibilità economica, finanziaria e tecnica del progetto letteralmente alla cieca”.
Ma al di là del ricorso ora restano da capire alcune questioni tecniche, prima fra tutte la compatibilità urbanistica a San Nicolao, ma anche alcune scelte prettamente politiche da parte del territorio, che già al voto è apparso diviso sul progetto: uno scontro che pone Cuneo e Borgo San Dalmazzo contrapposti e su cui si gioca anche la partita delle nomine in Acsr con scelte che potrebbero condizionare in un senso o nell’altro, l’esito finale sul biodigestore e non solo.
Le domande di Boselli
Scrive Boselli prima della Conferenza dei Capigruppo alla sindaca Manassero:
1. Perché sei entrata in conflitto con il Comune di Borgo San Dalmazzo, non rispettando gli accordi che ti eri impegnata a mantenere, al punto da indurlo a presentare ricorso al Tar contro il biodigestore?
2. Perché non si è ancora proceduto, in un momento così delicato, alla sostituzione del Presidente ACSR alimentando le voci di una attesa dei tempi necessari a poter nominare l’ex assessore Davide Dalmasso?
3. È vero che si è tenuta una riunione informale tra sindaci di Comuni facenti parte di ACSR e CEC iscritti al PD e dirigenti Pd alla presenza dell’onorevole Chiara Gribaudo per stabilire linee e condizionare azioni su queste vicende?
4. Ti risulta che tra le documentazioni fornite per ottenere il finanziamento del biodigestore non siano state fornite asseverazioni sui quantitativi indispensabili di rifiuti per il corretto funzionamento dell’impianto? Che non sia stata accertata là conformità urbanistica per la collocazione dell’impianto?
5. Ti risulta che si presentino difficoltà tecniche e sostanziali per la corretta registrazione nei bilanci di ACSR e CEC del finanziamento ottenuto e quindi per il suo impiego?
La risposta del Cec
La risposta alla quarta domanda sulla necessità di più rifiuto e la compatibilità urbanistica, arriva dal Cec questa mattina lunedì 29 maggio: “non esistono atti che asseverino i quantitativi di rifiuti che saranno conferiti nel biodigestore se mon quellli consegnati all’assemblea Cec”; per la compatibiltà urbanistica “potrà essere richiesta e ottebnuta in esito alla presentazione del progetto sul quale gli organi autorizzativi dovranno esprimersi ciascuno per la rispettiva competenza”.