Cuneo – Raccontare il Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI) e il grande lavoro che quotidianamente le 12 équipe multidisciplinari di operatori mettono in campo sui 5 bacini della provincia in cui esso si articola: questo il senso dell’incontro organizzato nel tardo pomeriggio del 25 maggio negli spazi del Rondò dei Talenti a Cuneo.
L’appuntamento, rivolto specificamente ai rappresentanti dei 24 enti pubblici aderenti al progetto, agli operatori e alle realtà territoriali d’ambito sociale, aveva lo scopo di presentare ufficialmente il Report 2022, documento realizzato ogni anno dai gestori del SAI attraverso la raccolta di informazioni, cifre, riflessioni e testimonianze che ripercorrono il lavoro svolto e gli obiettivi di medio-lungo termine in fase di realizzazione.
«Stasera si presenta il lavoro di un intero territorio, che è stato capace di fare delle sue peculiarità la sua forza – ha tenuto a sottolineare la sindaca di Cuneo, Patrizia Manassero, nel suo intervento di apertura -. La nostra accoglienza diffusa in piccole unità abitative, e soprattutto in paesi e città, è stata forse più faticosa dal punto di vista gestionale ma ha dato al progetto, e soprattutto alle persone che vi hanno preso parte, un valore aggiunto davvero non trascurabile. Anche per questo, a tutti coloro che hanno collaborato e lavorato al progetto SAI va il mio grazie e quello di tutta l’Amministrazione, con l’auspicio che si continui con questo stesso spirito».
A quello della prima cittadina (la cui amministrazione è capofila del SAI Cuneo), hanno fatto seguito gli interventi delle operatrici e degli operatori delle numerose aree nelle quali il progetto agisce a livello territoriale, dalle valli Grana e Stura fino alle colline della Langa e del saluzzese.
Sintetizzando ciò che le pagine del Report riportano dettagliatamente, sono stati così ripercorsi i momenti più significativi del 2022 dal punto di vista di quanti si occupano dell’accoglienza, della formazione linguistica, dell’integrazione lavorativa, dell’integrazione sociale e della tutela psico-socio sanitaria. È emerso per esempio, per citare qualche dato, che sono state 405 le persone accolte lo scorso anno (erano state 274 nel 2021), la maggioranza delle quali (123) sul bacino di Alba e Bra; di queste 405 persone, 200 costituivano nuovi inserimenti e il Pakistan è stato il Paese d’origine più rappresentato dal punto di vista numerico (37), seguito dalla Nigeria (35), dall’Afghanistan (22), dall’Ucraina (20) e dal Mali (18). Poi il Gambia e la Somalia (8 ciascuno), la Costa d’Avorio, il Bangladesh, l’Etiopia e il Senegal (5 ciascuno), il Ghana e la Guinea (4 e 4), il Burkina Faso e la Germania (3 e 3). I numeri si assottigliano sempre più in relazione alle provenienze dal Sudan, dalla Tunisia, dal Camerun, dal Congo e da altri Stati africani e del Medio Oriente. La maggioranza era composta da uomini.
Sempre nel corso del 2022, invece, sono state 161 le persone uscite dal SAI, e il 42% di queste uscite è avvenuto per inserimento socio-economico. Nella maggioranza dei casi, gli individui usciti dal progetto hanno continuato a vivere sul territorio del bacino in cui erano stati accolti, mentre gli altri hanno optato per differenti aree della provincia, della regione, d’Italia o, in misura minima, si sono spostati all’estero.
Non solo numeri e grafici però, ma anche – e soprattutto – il racconto di chi tutti i giorni incontra uomini e donne segnati nel profondo da percorsi e storie molto spesso di estrema vulnerabilità che soltanto attraverso approcci altamente professionali e una lunga esperienza maturata sul campo possono essere trasformate, garantendo così alle persone accolte la concreta possibilità di un nuovo inizio nel nostro Paese.
Il filo rosso dell’evento è stato senza dubbio l’aver ribadito, in tutti gli interventi, l’importanza e la necessità del pieno coinvolgimento delle comunità territoriali rappresentate in sala da molti dei sindaci e assessori che hanno scelto di aderire al SAI, poiché solo in questo modo un progetto così complesso e articolato può davvero dirsi compiuto; al contrario, parole come inclusione, integrazione e accoglienza rischiano di trasformarsi in concetti astratti e vagamente retorici.
Hanno concluso il pomeriggio di presentazione gli interventi di alcuni testimoni che nel loro percorso professionale o personale hanno a un certo punto conosciuto il SAI e con questo hanno deciso di percorrere un pezzo di strada. Volontari, datori di lavoro, operatrici dei consorzi socio-assistenziali il cui contributo è stato e continua a essere prezioso e indispensabile.
Il soggetto incaricato della gestione delle attività garantite dal SAI è un raggruppamento di 7 imprese sociali e di un’associazione Onlus da anni radicate sul territorio della provincia di Cuneo e che vantano una specifica esperienza nella gestione dell’accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati. Le cooperative Alice, Insieme a voi, Fiordaliso, Momo, Orso, Valdocco, l’associazione Papa Giovanni XXIII e il consorzio CIS hanno sottoscritto una carta dei servizi dei processi di accoglienza in cui sono descritte le attività assicurate alle persone accolte.
Il Report 2022 è scaricabile in formato PDF dal sito www.saicuneo.it