Cuneo – Domani sabato 27 maggio a partire dalle 14 i piemontesi sono chiamati a Torino a una grande “Marcia per la Sanità pubblica” organizzata dal Comitato piemontese per il diritto alla tutela della salute e alle cure.
Il Comitato che ha lanciato in queste settimane un appello per la sanità pubblica dà anche i numeri di cosa è stata la gestione sanitaria di questi ultimi dieci anni in Piemonte. Più di 2 mila posti letti tagliati, quasi la metà delle visite specialistiche vengono eseguite a pagamento, un quarto degli esami diagnostici sono svolti in strutture private, una sanità territoriale che fa acqua da tutte le parti, ospedali in crisi di personale con i pronto soccorso al limite della chiusura, tenuti in piedi dai carissimi “gettonisti”.E che manchino i letti lo dicono i dati: oggi in Piemonte il tasso medio di occupazione dei letti nei reparti di medicina è del 96,4%, a fronte di un ottimale 80%.
La manifestazione contro il “taglio dei posti letto, blocco del turnover degli operatori sanitari, mancanza di una politica dei servizi territoriali adeguata, incapacità di risolvere il problema delle lunghissime liste d’attesa”, parte da piazza Carducci e arriva fino al grattacielo della Regione e non è una manifestazione di categoria ma unisce un po’ tutti sindacati, associazioni di volontariato e di utenti, organizzazioni professionali, comitati spontanei, pazienti e medici. L’Ordine dei medici di Torino è in prima fila con il presidente Guido Giustetto.
Il 45% delle visite ormai le fa il privato
E ancora una volta sono i numeri a parlare sulla sanità privata che cresce: in Piemonte per spesa privata in sanità si spendono 2,96 miliardi; erano 2,19 miliardi nel 2016, con una crescita tra 2016 e 2021 del 19,1%. Il 45% delle visite specialistiche viene fatto a pagamento: 36% privato puro; 9% con ricorso ad assicurazioni. 27% sono gratuite, per il 28% si paga il ticket. Il 24% degli accessi diagnostici, come le radiografie, è a pagamento: 16% privato puro, 8% spesa assicurativa; 35% gratuite, 41% con pagamento ticket.