Borgo San Dalmazzo – Battaglia era stata annunciata e battaglia viene ora ingaggiata. L’amministrazione comunale scende in campo contro il progettato e contestato biodigestore che l’Acsr (forte del mandato espresso a maggioranza dall’assemblea dei sindaci) vorrebbe realizzare presso gli impianti di San Nicolao, grazie anche ai 12 milioni e 851mila euro ottenuti con i fondi del PNRR.
E dalle sale consiliari la battaglia si sposta alle aule del Tribunale. Il 27 aprile la giunta ha deciso di presentare ricorso al Tar Piemonte per chiedere l’annullamento della delibera approvata il 17 febbraio dall’assemblea del Cec (Consorzio Ecologico Cuneese) che dava il via libera all’attuazione del progetto, con l’accettazione dei fondi stanziati dal PNRR e l’approvazione del Piano economico finanziario.
Secondo la giunta di Borgo San Dalmazzo “il provvedimento è stato adottato sulla base di motivazioni sostanzialmente economiche ma non ha considerato alcun aspetto relativo alla ricaduta ambientale dell’investimento”. Senza contare che il Piano economico finanziario relativo all’intervento “è stato oggetto di opposte valutazioni in seno all’assemblea consorziale”.
Inoltre, sostiene ancora la giunta Robbione, la delibera del Cec “non ha tenuto conto della recente giurisprudenza amministrativa in materia di “impianti minimi”, la quale è orientata ad assegnare al mercato in libera concorrenza l’attività di trattamento dei rifiuti”.
Terza motivazione alla base del ricorso: “Non sono stati considerati, nell’iter logico motivazionale, nonostante che l’intervento del sindaco in assemblea li abbia evidenziati, gli interessi della collettività insediata sul territorio sul quale dovrebbe essere localizzato l’impianto”.
Nei prossimi giorni verrà individuato un legale di fiducia, specializzato in materia, cui la giunta conferirà apposito incarico per il compimento di tutti gli atti riguardanti il ricorso. Inoltre la giunta ha dato mandato al sindaco di riproporre la discussione dell’argomento in seno alle assemblee Cec e Acsr.