Cuneo – Si aspettava da quel lunedì 3 aprile quando ersa stato annunciato dal ministro Salvini all’apertura parziale del tratto dell’Asti Cuneo da Roddi a Verduno. https://laguida.it/2023/04/03/asti-cuneo-verso-la-fine-di-unopera-attesa-da-decenni-si-allultimo-lotto/ Ieri pomeriggio, mercoledì 19 aprile, è finalmente arrivato il “Decreto Via“, la valutazione di impatto ambientale sull’ultimo tratto ancora mancante, che autorizza il definitivo completamentto dell’autostrada Asti-Cuneo. È di fatto l’ultimo atto autorizzativo che si aspettava perché solo così si potrà vedere terminata l’Asti-Cuneo del lotto 2.6a che è quello che da Verduno finisce nelle campagne di Cherasco, dove improvvisamente l’autostrada si interrompe.
Il documento firmato a Roma dai ministeri dell’ambiente e della cultura prende infatti il nome tecnico di “Decreto Via” (Valutazione impatto ambientale) e rappresenta l’ultimo atto autorizzativo per poter procedere con il completamento dell’ultimo lotto della A33.
“In questo modo – dicono il presidente della Regione Alberto Cirio e uo assessore Gabusi – abbiamo posto la parola fine all’iter di autorizzazione per il completamento dell’autostrada. I lavori potranno pertanto procedere sul lotto mancante, senza interruzione, e grazie a una impresa che in questi mesi ha già dimostrato grande capacità tecnica e rapidità di esecuzione, entro fine 2024 l’Asti-Cuneo sarà completata. È un momento storico per la nostra terra perché coroniamo gli sforzi, la pazienza e la fatica di tanti anni. Con oggi la partita autorizzativa dell’Asti-Cuneo è davvero chiusa”.
L’ulimo tratto
Il via del ministero per l’ultimo tratto contiene trentuno prescrizioni paesaggistiche o faunistiche da seguire per gli ultimi 5 chilometri. https://laguida.it/2023/03/02/asti-cuneo-si-aspetta-il-via-libera-per-lultimo-lotto/ Si tratta di indicazioni che non riguardano il tracciato, ma suggeriscono interventi di tipo paesaggistico, e tra questi la copertura dei tratti in esterna all’altezza della Tenuta di Pollenzo, con le cosiddette gallerie artificiali “metodo-Milano” ovvero scavi particolari su cui si costruiscono muri, pavimentazione e soffitto che verranno poi mascherati da alberi. Indicazioni che cercano la tutela dell’ambiente e l’esigenza di completare l’infrastruttura.