Cuneo – Un appello a fare presto, a destinare risorse e attivare procedure, perché le soluzioni a un problema sempre più grave non sono più rinviabili. Tanti aspetti dell’emergenza idrica sono emersi nella mattinata di oggi (venerdì 14 aprile) nel momento di confronto “Le vie dell’acqua” voluto da Coldiretti Cuneo con tanti imprenditori agricoli, tecnici, sindaci e rappresentanti delle istituzioni per individuare strade d’azione nel breve e medio periodo, di fronte a un cambiamento climatico che si presenta irreversibile (il 2022 è stato l’anno più caldo degli ultimi 250 e il 2023 sta andando peggio, da un paio d’anni il Piemonte è l’area più siccitosa dell’intera Europa).
Le introduzioni dei tecnici Franco Parola e Simone Marchisio hanno presentato la situazione del Piemonte e del cuneese, a fronte di dati drammatici (-45% l’acqua da riserve nevose, -62% la media regionale delle portate dei fiumi) ma anche con prospettive di un’efficienza idrica possibile, come nel caso del lago di Rivoira.
Poi, nella tavola rotonda, gli stimoli da vari soggetti. Il presidente nazionale Anbi Francesco Vincenzi ha sottolineato l’importanza di un cambiamento culturale sull’uso dell’acqua in agricoltura, la questione infrastrutturale e l’urgenza di lavorare in cabina di regia, il ruolo della tecnologia e dell’innovazione per dare sostegno alle colture e quindi al cibo italiano. L’assessore regionale all’agricoltura Marco Protopapa ha richiamato l’urgenza di revisione e rafforzamento per il settore dei consorzi irrigui, con l’impegno a gestire sempre meglio i fondi europei per il comparto primario, come pure ricordato dal tecnico regionale Paolo Cumino.
Davide Sannazzaro (Provincia) ha puntato su collaborazione tra associazioni di categoria, consorzi, tecnici ed enti locali per affrontare le sfide dell’acqua. Giorgio Bergesio, nella sua duplice veste di presidente dell’Associazione acque irrigue cuneesi (18 consorzi di secondo grado, 325 di primo grado, 55.000 utenti e 115.000 ettari irrigati) e di senatore, ha ribadito l’importanza delle risorse per la progettazione e la realizzazione di invasi, per la manutenzione della rete esistente e per il sostegno a un’agricoltura innovativa.
Nelle sue conclusioni, il presidente provinciale Coldiretti Enrico Nada ha presentato il decalogo preparato da Coldiretti Cuneo per i decisori del territorio e ha auspicato un rapido concretizzarsi dei tanti temi e impegni emersi, perché “la situazione è drammatica, noi imprenditori siamo davvero preoccupati”.