1175 km, percorsi, 15 passi alpini scalati superando 19.562 metri di dislivello in salita. Questi i numeri di “Allps Winter 2023”, il sesto capitolo del progetto “Pedalando tra le aquile” che Giovanni Panzera, 57enne documentarista cuneese ha portato a compimento con successo scalando in bicicletta i passi che in inverno sono transitabili tra Italia, Svizzera e Francia. Info: https://laguida.it/2023/03/01/pedalando-tra-le-aquile-con-giovanni-panzera-2/
Partenza da Livigno per attraversare le Alpi
La scelta del luogo di partenza del progetto “Pedalando tra le aquile”, non casuale, è stato Livigno (1816 m) che detiene il record di altipiano più alto d’Europa. Dal piccolo paesino dove altra caratteristica sono le temperature sempre estremamente basse, è subito salita con Passo Eira (2.208 m) e il Passo del Foscagno (2.291 m), due salite che presentano pendenze medie del 6% e massime dell’11%.
Poi è stata la volta di uno dei “piatti forti” di Alps Winter 2023, il Passo Bernina. Una salita lunga e impegnativa. I numeri di questa salita incutono timore solo ad elencarli: 34 km per superare 1890 metri di dislivello su pendenze che vanno dall’8 al 10%. Un banco di prova per Giovanni che ha affrontato la salita con l’atteggiamento giusto perché qui non basta avere un buon allenamento ma occorre avere “la testa”, la condizione mentale giusta per essere certi di raggiungere i 2330 m del Passo. Se a questo aggiungiamo le difficoltà delle temperature, sempre sotto lo zero, l’ascesa si è rivelata ancor più impegnativa.
Le salite al Cervino, al Monte Bianco e al Monginevro
Non sono mancate le salite a luoghi particolarmente suggestivi e curiosi come quella al villaggio di Juf, in Svizzera, che con i suoi 2.126 metri di altitudine, è il più alto insediamento abitato permanentemente in Europa. Per raggiungerlo Giovanni ha percorso una strada innevata e ghiacciata, ma con la sua bicicletta Gravel e le ruote con pneumatici chiodati non ha avuto problemi a raggiungere il villaggio.
Le montagne simbolo dell’arco alpino come il Cervino e il Monte Bianco erano un altro obiettivo del progetto invernale. Ciò è stato possibile con la salita a Zermatt dove il Cervino, con la sua mole imponente ha fatto da sfondo alla scalata del cicloturista cuneese.
Dalla Svizzera superando dapprima il Col de la Forclaz,e poi quello del Montets è entrato in Francia raggiungendo Chamonix, la capitale mondiale dell’alpinismo dove il protagonista è stato Sua Maestà il Monte Bianco. Arrivare in bici sotto la montagna che con i 4810 metri vanta il primato di montagna più alta d’Europa è stata una grande emozione, consacrata dalla fotografia accanto al monumento dedicato a Balmat e Paccard (primi salitori al Monte Bianco).
Poi è stata la volta del Monginevro, con una salita che da Oulx al colle misura 19 km. I primi 10 presentano pendenze pedalabili ma sono gli ultimi 9 a impegnare gambe e fiato. Con pedalata regolare, in un silenzio rotto solamente dal transito delle auto ha raggiunto il Colle che affollatissimo da migliaia di turisti e sciatori che frequentano le piste del comprensorio della Via Lattea.
Pedalando tra le aquile con condizioni meteo proibitive
Giovanni, nel viaggio nel cuore delle Alpi ha incontrato condizioni meteo molto diverse, tipiche di questi anni dove l’inverno non è più “come quelli di una volta”. Ad esempio, nel superamento del Julierpass (2284 metri) una bufera di neve ha caratterizzato la salita con temperature scese a -19° che a causa del forte vento la portavano a -26°. Se nelle Alpi Centrali le temperature erano “nella norma” per la stagione, nelle Alpi Occidentali, francesi e italiane le poche precipitazioni nevose sono state le temperature decisamente più alte ad accompagnare il cicloturista cuneese.
Ciliegina sulla torta è stata la salita al Col d’Izoard dove essendo chiuso al traffico automobilistico è stata tracciata una pista innevata per chi vuole intraprendere la lunga salita, a piedi o con gli sci. Cambiate la ruote da strada con quelle chiodate, il cicloturista cuneese si è inerpicato sui tornanti che lo hanno portato ai 2371 metri del colle dove si erge il grande memoriale che ricorda coloro che hanno realizzato la strada, nel lontano 1893.
L’Izoard per ogni ciclista è considerato un “luogo sacro” perché su queste rampe tutti i più grandi campioni, hanno scritto pagine epiche e indelebili della storia del ciclismo. “Scalare e raggiungere l’Izoard nel cuore dell’inverno è stata una soddisfazione enorme e una grande emozione, ma anche una grande fatica perché pedalare sulla neve ha richiesto un notevole impegno fisico, però è stata una gioia immensa” racconta Giovanni.
Il ritorno a casa, passando dal Colle della Maddalena
Ultimo atto della traversata delle Alpi invernale è stato, dopo il Col de Vars, il Colle della Maddalena una “montagna di casa”, percorso decine di volte da Giovanni durante i suoi allenamenti. La partenza dal caratteristico paese di Barcellonnette è avvenuto sotto un cielo plumbeo; le previsioni dicevano “Nevicate per tutto il giorno” e così è stato. Fino all’arrivo ai 1996 metri del Colle Giovanni è salito accompagnato dalla neve mentre tutto intorno il panorama cambiava, ricoprendosi di una coltre bianca.
Ma la perturbazione si è fermata al colle e scendendo verso Cuneo il cielo è diventato sempre più limpido e una temperatura mite, quasi primaverile lo ha accolto nella sua città, quasi a voler festeggiare il traguardo di questo nuovo capitolo di “Pedalando tra le aquile”.
“Dedico questa avventura invernale al Cav. Amilcare Merlo, recentemente scomparso, che fin dal primo momento ha creduto in questo progetto e che con passione e affetto mi ha sempre incoraggiato ad andare avanti – dice Panzera ad avventura finita -, perché come sempre mi ripeteva: “Fatica, soffri, ma ce la farai perché niente è impossibile”.
Il Progetto “Pedalando tra le aquile”
Il progetto “Pedalando tra le aquile”, iniziato nel 2019 con la traversata delle Alpi e proseguito nel 2020 con la traversata degli Appennini, nel 2021 dei Pirenei e del Massiccio Centrale e nel 2022 con la traversata invernale delle Dolomiti e nell’estate con la traversata dai Carpazi alla millenaria Alta Via del Sale, è ripartito nel 2023 con Alps Winter ma è già in preparazione una nuova avventura con “Scandinavian Mountains, sulle strade più alte e spettacolari della Norvegia, Svezia e Finlandia”. Fondamentale la presenza in queste avventure del fratello Teresio che, attraverso un intenso lavoro per le riprese video e le fotografie, ha il compito di catturare le emozioni, le fatiche e le gioie che Giovanni vive durante il viaggio, per poi riproporle al pubblico nei documentari, nei programmi televisivi, sui media cartacei e on line e ovviamente anche sui social.
A sostenere questo ambizioso progetto sono i “compagni di viaggio” – come ama definirli Giovanni – in primis il Gruppo Merlo, l’Atl del cuneese di cui Giovanni è stato nominato “Ambasciatore del cicloturismo cuneese nel mondo”, la Thor di Busca (produttori di spaccalegna e tagliatronchi), il Comune di Cuneo, la Confartigianato Cuneo, l’Ancos, la Confcommercio Cuneo, il Panathlon Cuneo, La Stampa, Radio Piemonte Sound e tutti i media che hanno seguito, ancora una volta l’avventura.