Una trentina d’anni di corrispondenza tra il condannato all’ergastolo Salvatore e il presidente della Corte d’Assise che lo ha giudicato, tratti da una storia vera e raccolti nel libro “Fine pena ora” di Elvio Fassone, ex magistrato e componente del Consiglio superiore della magistratura, diventano un omonimo spettacolo che andrà in scena al Teatro Toselli martedì 28 marzo, alle 21, nell’adattamento di Simone Schinocca che firma anche la regia.
Una produzione Tedacà / Teatro Stabile di Torino / Teatro Nazionale / Festival delle Colline Torinesi che porta sul palco Salvatore D’Onofrio, Costanza Maria Frola e Giuseppe Nitti.
Una storia vera che insegna che un punto di incontro esiste sempre, anche tra mondi distanti e impossibili. Il filo del dialogo esiste sempre. Lo spettacolo ripercorre e accompagna lo spettatore nel permanere nella cella per 38 anni di Salvatore, nella ricostruzione di una vita possibile anche se fine pena mai, e parla alle nostre vite diventando un messaggio universale, perché uno spazio di umanità, di possibilità e di speranza è sempre possibile, anche quando tutto sembra dirci il contrario.
“Fine pena ora” nasce in questo tempo in cui tutti urlano la propria posizione, il proprio sentire e il trovare un punto di incontro e conciliazione sembra impossibile. Tutto quello che ci accade è la nostra vita: questo è il grande insegnamento che Salvatore ha donato al presidente.
Biglietti sul sito del Comune di Cuneo oppure il giorno dello spettacolo al botteghino, dalle 16.