Cuneo – Dopo 11 anni, martedì 28 e mercoledì 29 marzo, Poste Italiane torna a eleggere le Rsu (Rappresentanze Sindacali Unitarie). Due seggi fissi saranno allestiti nei centri di recapito di Cuneo e Mondovì e altri due seggi all’interno degli uffici di via Bonelli a Cuneo e corso Canale a Alba. Quindici i candidati della Slc Cgil (si potranno esprimere due preferenze), per l’Unità Produttiva di Alba: Nadia Alessandria, Gabriella Amerio, Aris Cattaneo, Barbara Lorenzati, Simona Milani, Giovanni Savoia, Giorgia Tecco; per l’Unità produttiva di Cuneo: Michele Ballario, Giuliano Barale, Marco Bottini, Stefano Fantino, Emanuele Lingua, Andrea Mondino, Franca Paleni, Gianpaolo Romano.
In provincia di Cuneo i dipendenti di Poste sono 1.067 divisi in due unità produttive (Alba e Cuneo), di cui 497 portalettere, suddivisi in 15 centri di distribuzione e 570 impiegati che presidiano i 265 uffici postali della provincia. “Il lavoro in Poste Italiane è sempre più complesso e faticoso: la consegna postale è profondamente cambiata. Non esistono più lettere e cartoline, ormai quasi tutta la posta è tracciata, (raccomandate, bollette, sanzioni, posta prioritaria…) – dicono i referenti Cgil -. Sono aumentati in maniera esponenziale i pacchi, anche di grosse dimensioni, comportando sempre maggiori responsabilità per i portalettere e sempre maggiori carichi di lavoro senza più certezze di orario, con il ricorso quasi quotidiano allo straordinario. Il lavoro negli uffici è in larga parte sovrapponibile a quello bancario: forti e costanti pressioni commerciali alla vendita di prodotti e servizi (investimenti finanziari, carte postali, sim e adesso anche luce a gas) e crescenti ansie e insicurezze diffuse tra le lavoratrici e i lavoratori. Una carenza cronica e strutturale di personale costringe i dipendenti a continue trasferte e distacchi per garantire il servizio presso gli uffici “scoperti” lasciando conseguentemente sotto organico le sedi principali. Di converso permane un numero elevatissimo di precari e di part-time involontari da stabilizzare. In questa situazione Slc Cgil attribuisce ai delegati un ruolo centrale nella propria azione. I nuovi Rsu dovranno garantire una presenza costante nei luoghi di lavoro, per essere la voce delle lavoratrici e dei lavoratori e tutelarne i diritti con autonomia e trasparenza. Partecipare significa garantire ai dipendenti di essere coinvolti nelle scelte aziendali che influiranno sul loro futuro”.