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Lunedì 23 dicembre 2024

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Donne ai piedi delle cime con determinazione e sogni

“Calore di lana e profumo di resina”: la vita tra le montagne declinata dalla sensibilità femminile

La Guida - Donne ai piedi delle cime con determinazione e sogni

Dodici storie di donne che hanno trovato nella vita in montagna la realizzazione dei propri desideri. Figure con età e caratteri disparati, impegnate in attività diverse in luoghi diversi e lontani tra loro. In comune hanno l’amore incondizionato per la montagna che diventa “scelta” di vita: una parola che con sfumature diverse ritorna sempre, esplicita o sottintesa, in ogni raccontarsi di queste donne.
Non è necessario aver scalato gli Ottomila per essere testimoni dell’amore per le cime. Sono tutte scelte che affermano la sopravvivenza di valori umani e culturali connaturati alla vita ad alta quota. Lo afferma con determinazione Anna che ha scelto di continuare la tradizione familiare di vivere a Coumboscuro in Val Grana salvaguardando non solo uno stile di vita, ma anche una lingua e una cultura. Lo ripete Waltraud che vive nel Parco nazionale dello Stelvio e ha lanciato il progetto “Sopravvivere a misura d’uomo in Val d’Ultimo” aprendo una scuola per filare la lana prodotta sul posto.

Donne che raccontano la montagna “finta d’estate, vuota d’inverno”, quella che il turismo di massa travisa nel suo senso più intimo e che riappare autentica quando la neve ostacola le comunicazioni, isola le baite, ma non appiattisce la vita.
“La scomodità è un valore aggiunto” dice Eleonora, custode di un rifugio a 2102 metri. Costringe a “ragionare sul passato di un luogo”, a far tesoro di quanto la natura offre in termini di bellezza, di serenità e di prodotti.
Nessuna retorica nelle parole di queste donne. C’è anzi la consapevolezza che la vita in alta quota non è facile. Sempre ricordano la fatica, i disagi che si devono affrontare. Talvolta anche fa capolino il mondo della pianura verso cui non c’è polemica alternativa. Più semplicemente si registra la convivenza a distanza di due mondi, sporadicamente incrociantisi, con valori diversi. Claudia da imprenditrice nel settore del legname lo esprime con sincerità: “Bisogna sapersi dosare tra la necessità di solitudine e la ricchezza che ti dà questa natura e la sana esigenza di andare a fare shopping in città”.

Un realismo che parte dal sapere di dover fare i conti comunque con il mondo della pianura, non fosse altro che nella sua forma più evidente, e invadente, il turismo. Sono necessari paletti chiari da rispettare con fermezza. Il che però ben si equilibra col senso di accoglienza, di solidarietà che intesse la vita tra le cime.
Per vivere in montagna “devi avere la capacità di stupirti, l’umiltà di capire”, dice Renata che con Serena, nel 1984 è stata la prima donna a partecipare al corso per guide alpine. Non è raro imbattersi tra queste testimonianze in sottolineature circa l’ambiente maschilista che regna intorno alla vita in montagna. Il contraltare è l’affermazione orgogliosa di queste scelte femminili non occupate però a sfatare miti, ma più modestamente a realizzare i propri sogni.

 

Calore di lana e profumo di resina
di Chiara Todesco
Monte Rosa
17,50 euro

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