Dronero – Lunedi 30 e martedì 31 gennaio, gli alunni delle classi V dell’alberghiero Donadio di Dronero sono usciti sul territorio per conoscere la storia dei deportati droneresi nei campi di sterminio, ricordati attraverso le pietre d’inciampo. La visita è stata curata dall’assessorato alla cultura del Comune, Carlo Giordano, e dal direttore dell’Istituto Storico della Resistenza, Gigi Garelli.
Le pietre d’inciampo (in tedesco Stolpersteine) sono un’iniziativa dell’artista tedesco Gunter Demnig per depositare, nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee, una memoria diffusa delle vittime piemontesi della persecuzione del regime nazista. L’iniziativa, attuata in diversi paesi europei, consiste nell’incorporare, nel selciato stradale delle città, dei blocchi in pietra ricoperti da una piastra di ottone. Il Comune di Dronero accoglie cinque pietre d’inciampo intitolate a singole persone. A seguito dell’uccisione, eseguita da partigiani saluzzesi, del farmacista e commissario del fascio Oreste Millone e della compagna Anna Albenga, il 2 gennaio 1944 la rappresaglia delle SS è feroce: diversi edifici vengono incendiati e quattro partigiani e sei civili, scelti a caso, vengono immediatamente fucilati. Pietro Allemandi, Cristoforo Coalova, Giovanni Lantermino, Giuseppe Lugliengo, Magno Marchiò vengono arrestati e deportati.