Cuneo – Quando lo fermarono alla stazione perché sprovvisto di mascherina era la mattina presto del 9 aprile del 2021 ancora in piena emergenza Covid; fra i tanti viaggiatori scesi dal treno gli agenti della Polizia Ferroviaria notarono A.B., senegalese richiedente asilo in Italia, senza la mascherina e lo invitarono ad indossarla, “gliene offrimmo una delle nostre perché, data la situazione, ne portavamo dietro sempre qualcuna in più”, aveva riferito in aula uno degli agenti. Invece di prendere la mascherina e indossarla, il giovane reagì dicendo che il Covid era solo un problema dei bianchi, aggiungendo che non solo non l’avrebbe mai indossata ma che se avessero insistito li avrebbe aspettati fuori dalla stazione e li avrebbe picchiati. A quel punto gli agenti gli chiesero di seguirli per l’identificazione e A.B. a quel punto reagì prendendo per il polso uno degli agenti, strattonandolo e spingendolo a terra. “Ci disse che il Covid non esisteva e si mostrò subito aggressivo e minaccioso. Quando fummo vicino alle scale prese per il polso il mio collega e strattonandolo lo spinse a terra” ha riferito un altro degli agenti testimone della resistenza del giovane. La scena fu anche ripresa dalle telecamere della stazione, così come da un altro ragazzo ascoltato a sommarie informazioni. Ritenute provate tutte le condotte del reato di resistenza a pubblico ufficiale, l’accusa ha chiesto per l’imputato la condanna a 7 mesi di reclusione, mentre la difesa ha sottolineato come non ci fosse continuazione nelle condotte tenute dal ragazzo quella mattina di aprile e considerata l’incensuratezza ha chiesto la concessione delle attenuanti generiche; richiesta accolta dal giudice che ha condannato A.B. alla pena di 4 mesi e 15 giorni di reclusione.