Il 31 luglio 1616 a Lione vedeva la luce il Trattato dell’amore di Dio, l’opera che ha meritato al suo autore, Francesco di Sales, il titolo di “dottore dell’amore”. Frutto di lunghi anni di elaborazione e riflessione, in esso Francesco ha voluto raccontare la storia del divino amore, dal suo nascere fino al suo compiersi nell’estasi suprema della vita e dell’azione. Il risultato è un capolavoro di teologia spirituale, ma anche di letteratura, che merita essere maggiormente conosciuto.
In quest’opera il santo vescovo trasfonde l’essenza della vita spirituale, radicandola nella carità. Indica e illumina le vie migliori perché ciascuno possa realizzare un incontro personale con Dio. La palestra della contemplazione dei misteri ineffabili dell’amore di Dio è la strada maestra perché ciascuno riesca a gustare la pienezza di vita in Dio. Francesco traccia in queste pagine una rinnovata identità del cristiano: una persona unificata, in armonia con tutte le realtà terrene, che fonda le sue scelte prioritarie nella carità come etica di relazione e via maestra alla vera santità.
La visione che Francesco di Sales, ispiratore di Don Bosco e patrono dei giornalisti, ha di Dio e dell’uomo, dell’uomo nel cosmo e nella storia, dell’uomo nella relazione fondante con Dio, dispiegata nel Trattato, ha ancora molto da dire agli uomini del nostro tempo, per tanti aspetti così simile al suo, ed è quanto mai benefica e rasserenante: Dio e l’uomo coinvolti in una storia d’amore. Di qui il tentativo di presentare l’intera opera del Trattato in compendio, con fedeltà al testo ridotto nella sua essenzialità e scegliendo, tra l’esuberanza delle molte immagini, un solo esempio per ogni capitolo.
“Vorremmo – dicono le monache della Visitazione di Salò – che la lettura di questo nostro lavoro suscitasse il desiderio di accostare direttamente il testo di Francesco: guida sicura sulla via dell’amore”.
Monastero della visitazione Santa Maria (Salò)