Cuneo – Prosegue al tribunale di Cuneo il processo per stalking a carico di B. C., cittadino albanese accusato di aver perseguitato l’ex fidanzata con continui messaggi e chiamate sul cellulare, con minacce e appostamenti sul luogo di lavoro di lei e con la diffusione di video intimi che la donna gli aveva inviato all’inizio della loro relazione, tanto da indurla ad allontanarsi dalla propria città, abbandonando il lavoro per ricominciare altrove lontano da lui. I fatti risalgono al periodo tra marzo e dicembre 2021 quando i due dopo essersi conosciuti su Facebook iniziarono a frequentarsi e poi dopo l’estate a convivere. La donna, già vittima di atti persecutori da parte dell’ex marito (da cui aveva avuto quattro figli) che venne per quel reato venne condannato dal tribunale di Cuneo, ha raccontato al giudice che dall’inizio di questa nuova convivenza la relazione sarebbe totalmente cambiata trasformandosi in un incubo a causa della gelosia dell’uomo, che continuamente la accusava di tradimenti e pretendeva di controllare ogni suo movimento. “Era arrivato la punto da attivare la videochiamata nel momento in cui usciva di casa la mattina fino a quando tornava la sera, e pretendeva che ruotassi la telecamera del telefono per vedere chi c’era intorno a me”.
L’ultima sfuriata telefonica avvenne il 17 dicembre, una litigata talmente accesa da indurre la donna a scappare di casa per rifugiarsi dai vicini in attesa dell’arrivo dei Carabinieri, che quando giunsero sul luogo lo trovarono molto agitato, ancora davanti alla porta di casa della donna. Dopo una temporanea riappacificazione la donna però lo lasciò definitivamente a gennaio e da quel momento iniziarono i messaggi e le telefonate, anche centinaia al giorno, gli appostamenti sul pianerottolo del palazzo dove lei lavorava come badante, e l’invio di due video intimi al padre e all’ex suocera della donna.
Proprio i due parenti hanno testimoniato nel corso dell’ultima udienza confermando di aver ricevuto il video dall’uomo e di averlo subito mostrato agli inquirenti. Il padre della donna ha anche riferito di aver accompagnato la figlia al lavoro perché aveva timore di incontrare l’ex convivente e che in seguito al trasferimento dalla città, per un po’ neanche lui aveva saputo il nuovo indirizzo della figlia.
L’ex suocera ha invece riferito dell’episodio del 17 dicembre quando la donna la chiamò per chiederle di andare a prendere i figli a casa perché lei era scappata: “Era molto agitata e mi chiedeva di andare a casa sua a salvare i suoi figli perché lei era dovuta scappare. Mi diceva che lui era tanto geloso da mandarla fuori di testa”.
Il processo è stato poi rinviato al 2 maggio per ascoltare gli ultimi testimoni e per la discussione.