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Lunedì 25 novembre 2024

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Tutti a casa i quaranta intossicati da monossido di carbonio

Quando la macchina pubblica del soccorso funziona: monitorati e tenuti sotto controllo ragazzi e animatori dei Salesiani di Cuneo

La Guida - Tutti a casa i quaranta intossicati da monossido di carbonio

Argentera – Sono tutti a casa fuori pericolo i 40 ragazzi con i loro animatori, che sono risultati intossicati dal m0nossido di carbonio dopo un campeggio ad Argentera. La macchina dei soccorsi e della sanità pubblica ha funzionato alla perferzione e in 24 ore tutti sono stati dimessi dall’ospedale Santa Croce di Cuneo dove erano giunti al Pronto Soccorso a partire dalle 15,30 di ieri, domenica 8 gennaio.
Il fatto è accaduto in una colonia invernale, al Villaggio Primavera di Bersezio nel comune di Argentera, dove stava concludendo il campo invernale di tre giorni, un gruppo di giovani delle scuole superiori, dai 14 ai 19 anni, dell’Oratorio Salesiano di Cuneo. Domenica dopo pranzo, proprio mentre il gruppo si apprestava a rassettare la casa che li aveva ospitati, di proprietà della parrocchia di Carrù, per ritornare a Cuneo, si sono verificati i primi malori: ragazzi e adulti presenti nella struttura hanno registrato giramenti di testa, nausea, spossatezza, difficoltà respiratoria. Immediato è scattato l’allarme e i soccorsi sono stati tempestivi. Ad arrivare per primi sul posto i Carabinieri di Pietraporzio e il soccorso alpino con il 118, che ha valutato se fosse possibile l’intervento dell’elisoccorso, risultato poi da escludere perché sul posto iniziava a nevicare. A seguire il personale del 118 proveniente da Borgo San Dalmazzo e da Cuneo e i vigili del fuoco. Tutti erano intanto usciti dalla casa e sul posto i medici del 118 effettuavano un triage prima di inviare, con ambulanze e mezzi propri dei genitori che erano saliti a fine campeggio, all’ospedale tutti e 40. La task force dell’emergenza è scattata immediatamente e ragazzi e accompagnatori sono stati visitati e presi in carico dal Pronto Soccorso del Santa Croce nell’area già riservata agli utenti Covid, dotata di ossigeno e respiratori. Verificate le condizioni di salute di tutti (saturazione, presenza di monossido nel sangue, pressione, respirazione) e tenuti sotto controllo, i nove under 16, seguiti dal Pronto Soccorso pediatrico, sono stati monitorati in modo particolare e per loro si è deciso per un trattamento di un’ora e mezza nella camera iperbarica. Dunque in serata sono stati trasferiti a Torino da dove sono poi ritornati nella notte. Nella mattinata di lunedì 9 gennaio i nove più giovani sono stati subito dimessi in buone condizioni di salute, così come la maggior parte degli altri ragazzi. Nel pomeriggio, dopo ossigenazione e monitoraggio, tutti e 4o sono ritornati nelle loro case senza complicazioni. La macchina della sanità pubblica del Pronto Soccorso del Santa Croce e Carle ha funzionato in modo impeccabile guidata da Giuseppe Coletta, direttore della struttura complessa di anestesia, e da Giuseppe Lauria, primario del Pronto Soccorso, con l’intervento di medici e personale sanitario messi a disposizione immediata dei vari reparti dell’ospedale e poi con la chiamata notturna in servizio di autisti e personale delle ambulanze mediche del Santa Croce per il trasferimento al trattamento iperbarico a Torino.
Intanto ad Argentera i vigili del fuoco con il sindaco Monica Ciaburro e la proprietà, hanno effettuato nella mattinata di oggi, lunedì 9 gennaio, il sopralluogo nella casa per le verifiche del caso e capire le cause dell’intossicazione, che sembrano dovute a fatalità e a un improvviso mal funzionamento nelle cucine. La casa è stata ristrutturata e messa completamente a norma qualche anno fa e ogni anno ospita gruppi sia in inverno che in estate.

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