Cuneo – La Regione Piemonte intende modificare la normativa che disciplina l’esercizio venatorio, in particolare per la possibilità di cacciare su terreno coperto da neve. A sollevare la questione sono i rappresentanti delle associazioni animaliste e ambientaliste (Enpa, Lav, Legambiente Piemonte, Lida, Lipu, Oipa, Pan, Pro Natura e Sos Gaia) riuniute nel tavolo “Animali & Ambiente”.
“La legge nazionale di riferimento – spiega Piero Belletti, di Pro Natura Piemonte – limita la caccia su terreno coperto da neve alle zone montane e incarica le Regioni di stabilirne le modalità attuative. La Regione Piemonte ha confermato il divieto nel 2018, anche se con un numero così rilevante di eccezioni da vanificare quasi del tutto gli effetti della norma di tutela. Nella nostra Regione, infatti, è vietata: “la caccia sui terreni coperti in tutto o nella maggior parte di neve, fatta eccezione per la caccia agli ungulati, cinghiali e alla volpe nella zona faunistica delle Alpi, per la caccia agli ungulati nella restante parte del territorio regionale e per l’attività di controllo“. Ma ciò evidentemente non è sufficiente per placare le brame del mondo venatorio. Nel disegno di legge allo studio infatti, è prevista l’estensione della possibilità di cacciare su terreni innevati anche ai tetraonidi”.
Nel nostro paese tre specie di tetraonidi risultano cacciabili: la pernice bianca, il fagiano di monte o gallo forcello e il francolino di monte. In Piemonte la caccia è consentita sulla base di piani di prelievo solo alle prime due specie, a causa della presenza sporadica del francolino di monte. Ma anche per pernice bianca e fagiano di monte la situazione è tutt’altro che positiva: il numero di individui presenti ammonta a pochissime migliaia e il trend è quasi ovunque in diminuzione.
“Prevedere ulteriori facilitazioni al prelievo venatorio di specie a rischio di estinzione è un atteggiamento del tutto irresponsabile ed inaccettabile. Le associazioni quindi ribadiscono con forza la loro richiesta di vietare la caccia a specie in palese sofferenza e, in ogni caso, di non adottare norme legislative che rendano più agevole il loro abbattimento”.
Il Tavolo Animali & Ambiente ha scritto una lettera a tutti i consiglieri del Consiglio Regionale del Piemonte per chiedere di farsi portavoce delle esigenze di tutela delle specie della tipica fauna alpina: tra l’altro, in questo caso, non esistono problematiche legate a danni all’agricoltura o potenziali pericoli per la circolazione”.