Cuneo – Doveva essere una questione davvero seria quella all’origine della rissa che si scatenò la sera del 29 maggio 2021 in piazza Galimberti fra due fratelli sudamericani e due amici marocchini, poiché neanche la presenza di due pattuglie di agenti era riuscita a calmare gli animi dei quattro contendenti, tutti indagati per rissa danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Dei tre imputati, tre hanno scelto riti alternativi mentre A. O. ha scelto il rito ordinario nel tentativo di dimostrare che non era stato lui a iniziare la rissa, ma che gettato a terra e malmenato pesantemente aveva solo cercato di difendersi. “Eravamo stati chiamati per una rissa da un’altra pattuglia che si trovava in piazza Galimberti e che era impegnata in un controllo di routine sulle auto – ha riferito in aula uno degli agenti della Questura – ma quando abbiamo cercato di frapporci per dividere i quattro siamo stati spinti, presi a calci e pugni, e anche se riuscivamo per un attimo ad allontanarli quelli subito dopo ricominciavano, abbiamo dovuto usare le manette di sicurezza per tenerli fermi e solo quando sono arrivate le altre pattuglie siamo riusciti a dividerli”. A testimoniare sulla dinamica della rissa anche due giovani che avevano assistito all’inizio delle schermaglie tra i quattro avvenute ai giardini Fresia e proseguite poi in piazza Galimberti dove, spintonandosi e prendendosi a calci a ridosso delle auto parcheggiate, avevano anche danneggiato l’auto di un signore che era fermo in attesa della figlia e che a seguito del risarcimento ha ritirato la querela: “Se le davano di santa ragione – ha riferito uno dei due testimoni – si picchiavano davvero forte e spintonandosi a ridosso di un’auto parcheggiata hanno rotto lo specchietto e hanno graffiato la carrozzeria”. L’udienza è stata rinviata all’8 giugno per ascoltare l’ultimo testimone e la sentenza.