Borgo San Dalmazzo – La comunità parrocchiale di San Dalmazzo celebra oggi la festa patronale, che cade il 5 dicembre, giorno fissato dalla tradizione come quello del martirio dell’evangelizzatore Dalmazzo e dei suoi 29 compagni, nell’anno 254 dopo Cristo.
Alle 10.30 è stata celebrata la Messa solenne, presieduta dal Vescovo di Cuneo Piero Delbosco e concelebrata da una decina di sacerdoti.
“Un giovane laico dedito alla preghiera, allo studio delle Scritture e alla carità – così il Vescovo ha tratteggiato la figura di San Dalmazzo -. Un giovane moderno, ma fedele alla tradizione. Anche oggi servono testimoni coraggiosi del vangelo, in un tempo in cui emerge l’urgenza di rievangelizzare la nostra terra, portando agli uomini del nostro tempo la novità e la bellezza del vangelo”.
Il Vescovo ha anche richiamato l’attenzione sulle figure di don Giuseppe Bernardi e don Mario Ghibaudo, recentemente proclamati Beati: “Non si sono nascosti, hanno fatto di tutto per salvare i loro parrocchiani fino a donare la vita. Invochiamo la loro intercessione insieme a quella di San Dalmazzo”.
Alla celebrazione è intervenuta anche una delegazione di Quargnento, guidata dal parroco don Mario Bianchi: la località dell’alessandrino custodisce, fin dall’epoca medievale, parte delle reliquie del martire Dalmazzo. Oltre alla Confraternita di San Dalmazzo e a numerose associazioni cittadine, erano presenti le autorità civili e militari.
Con loro anche Lidia Maksymowicz, polacca, sopravvissuta agli orrori di Auschwitz, ospite in questi giorni di Borgo San Dalmazzo.
Lidia Maksymowicz