Nelle classificazioni degli esseri umani c’è sempre qualcosa di artificioso o di semplicistico. Dire che certe persone si comportano sempre e necessariamente in un certo modo è una banalizzazione di meccanismi complessi e delicati.
Da qualche tempo a questa parte, la foga classificatrice si è orientata verso le generazioni, e abbiamo imparato a familiarizzare con definizioni come “Baby boomers” (vale a dire i nati tra il 1946 e il 1964) o “Millennials” (cioè coloro che hanno visto la luce tra il 1981 e il 1996). Anche se non sempre è univoco l’arco temporale entro il quale incasellare le generazioni, i giovani dei nostri giorni sono la “Generazione Z” e cioè quel gruppo di ragazzi nati tra il 1997 e il 2012.
Sono numerosi gli studi e le analisi su questo gruppo
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