Cuneo – Come si posiziona la provincia di Cuneo tra la ripresa post pandemia e il complesso quadro macroeconomico in corso? A dare alcune risposte significative arriva, come tutti gli anni, il Dossier Socioeconomico 2022 realizzato dalla Fondazione Crc, a cura del suo Ufficio Studi e Ricerche, ora disponibile per tutti sul sito web della Fondazione Crc. Il documento propone un’analisi della congiuntura socioeconomica della provincia di Cuneo all’interno del più ampio perimetro regionale, nazionale, europeo e globale, insieme a una lettura approfondita degli ambiti di intervento della Fondazione Crc declinati nelle tre sfide individuate dal Piano Pluriennale 2021-2024: sostenibilità, comunità, competenze.
Tre messaggi principali emergono dal Dossier Socioeconomico 2022.
Performance oltre le attesa in uscita dalla pandemia
Nel 2021, il prodotto interno lordo ha dimostrato importanti tassi di crescita, dal livello globale a quello provinciale, con una tendenza positiva perdurata anche nel corso di quest’anno che ha indotto i principali osservatori a rivedere in rialzo le stime per il 2022 (da +2,6% a 3,1% per l’Eurozona secondo l’Economic Outlook). In particolare, l’Italia ha agganciato la fase di ripresa con un’importante accelerazione nei primi due trimestri del 2022. A livello locale, il Piemonte e la provincia di Cuneo si sono distinti nel 2021 per tassi di crescita economica (circa +8% sul 2020) e performance occupazionali migliori del dato nazionale, a conferma del vivace dinamismo che contraddistingue il tessuto produttivo e occupazionale del Nord Ovest del Paese. Queste tendenze potranno essere ulteriormente supportate dalle risorse fondamentali del Pnrr, già stanziate per alcuni ambiti di intervento che insistono in maniera significativa sul contesto regionale e provinciale (come il recupero dei borghi e l’edilizia scolastica della scuola dell’infanzia).
Forte rallentamento in corso
Due elementi principali stanno però modificando velocemente il quadro economico attuale: l’aumento dei prezzi generato dal recupero dei consumi e dalle tensioni internazionali che impattano sul costo dei beni energetici; la crescita dei tassi di interesse deciso dalle banche centrali per contrastare la dinamica inflazionistica. Questi fattori, a partire da giugno di quest’anno, hanno ridotto notevolmente la fiducia delle imprese e le prospettive di crescita della produzione industriale a livello nazionale. Nel contesto provinciale, il rallentamento emerge dalle indagini congiunturali delle associazioni di categoria che prevedono per il IV trimestre 2022 un calo molto forte della redditività con impatti negativi su ordinativi, esportazioni e produzione. Tra le necessità più diffuse, nel comparto produttivo vi sono la revisione in rialzo dei prezzi di vendita e le azioni di contrasto all’aumento dei costi energetici.
Potenzialità e criticità negli ambiti di lavoro delle sfide della Fondazione
1) +Sostenibilità: la provincia di Cuneo si conferma la seconda zona più energivora del Piemonte, con un consumo (4mila GWh) pari a circa la metà di quello della provincia di Torino, nonostante abbia un quarto della sua popolazione. Tuttavia, il consumo è in calo da diversi anni e nel frattempo è cresciuta la concentrazione di produzione di impianti fotovoltaici, elemento che posiziona la provincia di Cuneo tra le più virtuose del Nord Italia. Tra i settori più colpiti dalla pandemia, il comparto locale del turismo ha vissuto una boccata d’ossigeno nel 2021 grazie al recupero del numero di arrivi, nonostante i valori siano ancora distanti da quelli pre-pandemici. Come indicato nel Quaderno 42 della Collana della Fondazione, per sviluppare appieno le potenzialità del settore turistico serviranno importanti investimenti sulle infrastrutture materiali e immateriali di collegamento tra i territori e una strategia di adattamento al cambiamento climatico.
2) +Comunità: si segnala la crescita di utenti in carico ai servizi sociali, sia rispetto al 2020 che al 2019. Le principali tipologie di richiedenti sono gli adulti e i minori non disabili, seguiti dagli anziani non autosufficienti. Ulteriori informazioni sulla fascia di popolazione più vulnerabile vengono fornite dalle analisi dei dati dei centri Caritas provinciali: le problematiche più frequenti riguardano le criticità economiche e occupazionali, con gli interventi della rete di ascolto che si concentrano nel rifornimento di viveri e nel pagamento delle utenze domestiche. L’indagine sulla qualità del tessuto sociale redatto da IRES Piemonte (Clima d’opinione) indica i punti di forza e di debolezza della comunità provinciale. In particolare, cuneesi (e piemontesi) sembrano soddisfatti della propria situazione reddituale, ripongono fiducia nei legami sociali di prossimità (il vicinato) e nelle istituzioni. Al contrario, giudizi meno promettenti sono affidati dai cuneesi alle prospettive economiche famigliari, alla fiducia nel prossimo e al grado di soddisfazione complessiva della propria famiglia.
3) +Competenze: la provincia di Cuneo si è resa capace negli anni di una virtuosa sintesi tra spinte all’innovazione e valorizzazione delle sue specificità. Lo conferma la crescita (2,7%) sopra la media regionale (2,6%) delle imprese ad alto contenuto di conoscenza e l’importante creazione di nuove imprese nel settore agricolo (Rapporto Cuneo 2022). Tuttavia, la quota di questa tipologia di imprese sul totale (6,9%) è ancora discretamente inferiore alla media regionale (9,7%) e nazionale (9,1%), segnale che servono ancora importanti investimenti per attrarre nuove iniziative innovative in provincia. Sul fronte formativo ed educativo, si confermano alcune tendenze peculiari del contesto provinciale, come il numero inferiore di studenti che scelgono di intraprendere un indirizzo liceale rispetto al resto della regione, a favore di istituti professionali, istituti tecnici e agenzie formative. Il dato suggerisce, allo stesso tempo, una generazione di capitale umano funzionale alle esigenze produttive del territorio, così come una possibile minor disponibilità in provincia di figure formate per sostenere settori economici maggiormente proiettate all’innovazione o orientate ai mercati esteri, rispetto ai quali la provincia di Cuneo fatica a raggiungere destinazioni di lungo raggio. Infine, nonostante l’aumento dei servizi educativi rivolti a soddisfare i bisogni della fascia di età 0-2 anni, persiste una carenza provinciale riguardante la copertura di posti in asili nido, segnale da prendere in considerazione in virtù del suo riflesso sul benessere delle famiglie e la conciliazione vita-lavoro.
La versione completa del Dossier socioeconomico è disponibile all’indirizzo https://www.fondazionecrc.it/index.php/analisi-e-ricerche/dossier-socio-economici