Cuneo – La mancanza di personale medico e infermieristico e di operatori socio-sanitari è ormai cronica a Cuneo e in tutto il Piemonte ma il sistema dei medici “a gettone” arruolati da cooperative per colmare le carenze di organico degli ospedali non è il sistema giusto.
A dirlo è Legacoop Piemonte che precisa che si tratta di un modello di cooperazione che non le appartiene.
“La nostra Associazione da anni sostiene l’importanza dell’integrazione tra pubblico e privato sociale per quanto riguarda i servizi sanitari e socio-assistenziali. Ma crediamo fermamente che ciò debba avvenire in modo virtuoso attraverso processi di integrazione che garantiscano l’efficacia, l’efficienza e la qualità dei servizi svolti – dichiara il presidente di Legacoop Piemonte Dimitri Buzio -. Condanniamo invece le pratiche dei medici a gettone in quanto simili atteggiamenti rischiano di danneggiare l’intero mondo della cooperazione che invece può vantare ottimi esempi di imprese che operano in ambito sanitario nel rispetto delle regole”.
“La carenza di personale medico e infermieristico e di operatori socio-sanitari è ormai cronica e siamo convinti che la partnership tra pubblico e privato sociale possa rappresentare una soluzione valida se affrontata con professionalità e integrando i reciproci ruoli e competenze. Tantoché, laddove già è stata sperimentata, possiamo di sicuro citare esempi positivi come le nostre cooperative di medici di medicina generale quale forma di aggregazione capace di dare risposte concrete alle istanze dei territori rispetto ai servizi sanitari di prossimità” dichiara Barbara Daniele, responsabile di Legacoopsociali Piemonte.