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Giovedì 26 dicembre 2024

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“Senza l’interesse del territorio il Filatoio non sopravvive”

L’appello congiunto di Marco Galateri di Genola, presidente di Artea, e Paola Falco, sindaco di Caraglio, richiamando la crisi finanziaria che sta attraversando la Fondazione Filatoio Rosso di Caraglio

La Guida - “Senza l’interesse del territorio il Filatoio non sopravvive”

Caraglio – “Lancio un appello agli enti e alle fondazioni bancarie affinché continuino a credere nel Filatoio, che sta attraversando un momento di crisi, di avere un occhio di riguardo e sostenerci”. Questo l’appello che Paola Falco, sindaco di Caraglio, ha fatto ieri, mercoledì 28 settembre, a lato dell’inaugurazione della mostra “Steve McCurry. Texture” al Filatoio Rosso di Caraglio. Che la situazione finanziaria della Fondazione Filatoio Rosso, che gestisce l’immobile, le attività del Museo del Setificio Piemontese e le mostre, fosse in crisi ne avevamo già dato notizia (La Guida del 14 luglio 2022). Quello di ieri è stato un appello al territorio e un aggiornamento sul destino del Filatoio dopo l’incontro con il presidente della Regione, Alberto Cirio. All’inaugurazione mancava Aurelio Blesio, presidente dimissionario della Fondazione Filatoio Rosso.

Marco Galateri di Genola, presidente della Fondazione Artea, ha presentato la situazione chiedendo al territorio di interessarsi di questo bene storico e culturale. “La Fondazione Artea è stata creata dalla Regione con lungimiranza 10 anni fa ed è operativa da 6 anni fa – dice Galateri -. Serve a supportare l’arte e la cultura in provincia di Cuneo, in particolare in questa zona. Il problema che vorrei sollevare è che questa è una fondazione del territorio che la Regione ha offerto al territorio. Il territorio se ne dovrebbe preoccupare. Non è facile lavorare, non su questo territorio, ma su questo argomento, la cultura e l’arte sono il substrato su cui si crea una civiltà. La fondazione ha avuto il privilegio di essere ospitata per alcuni anni in questo edificio con gli uffici e si è sempre preoccupata di collaborare con la Fondazione Filatoio che fa capo al Comune di Caraglio. Oggi la struttura sarebbe in forte crisi. Abbiamo affrontato questo problema con il presidente Cirio, che naturalmente sta dimostrando di darci una grande attenzione, e con le fondazioni, enti senza i quali metà delle attività culturale e artistico in Italia non si sosterrebbero. Senza di loro questa mostra non avrebbe luogo”.

Galateri ha più volte sollecitato il territorio a prendersi a cuore questo bene, richiamando anche la storia della sua restaurazione e rivitalizzazione: “Quello che volevo dirvi era fare un richiamo al territorio su questi beni, che ci sono, come il Filatoio di Caraglio, che senza un interesse da parte del territorio al loro sviluppo e alla loro sopravvivenza, non vivono. Non è un dovere dei cittadini, ma conviene ai cittadini occuparsi di queste cose. Trent’anni fa, quando sono venuto la prima volta, questo Filatoio era un rudere. Oggi, grazie alla lungimiranza di Luigi Galleani, che non c’è più, discendente della famiglia che ha creato questo Filatoio, sono stati reperiti i fondi dalle fondazioni e dalla Comunità europea e si è potuto ristrutturare tutto questo bene. Però questo bene ci mette poco a tornare com’era, se non ce ne occupiamo”.

“Quindi l’invito al territorio e alle forze economiche a fruttarlo – continua Galateri -. Noi non vogliamo la carità, con un contributo, perché vivere così non è continuo. Invece vorremmo che questo bene avesse un suo destino, venisse utilizzato. Se le forze del territorio sia civili e economiche non se ne interessano queste cose scompariranno. E scomparirà una parte della nostra storia e della nostra cultura”.

Ora si tratta di tracciare la rotta, conclude Galateri: “Siamo in un momento cruciale perché il presidente Cirio ci ha detto che sul piano dei finanziamenti strutturali è pronto a venirci incontro, vuole però che siamo capaci. Ha chiesto al Filatoio, al territorio e ad Artea, che si è offerta come ente di coordinamento, di creare un progetto che dia un futuro al Filatoio. Contributi di idee saranno ben voluti da tutti. Bisogna che i più volenterosi si diano da fare per pensare a questo bene, sennò scompare”.

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