Cuneo – Manca poco più di un mese al ritorno a scuola (anche meno se si considera l’inizio degli esami di riparazione) e ancora non si sono operati cambiamenti significativi nei sistemi di aerazione nelle strutture scolastiche. All’inizio di quest’anno, il ministro Bianchi aveva dichiarato che il Governo avrebbe diffuso solo le linee guida per l’acquisto dei dispositivi di ventilazione e che spettava ai Comuni e agli enti locali attuare concretamente l’adattamento delle strutture; ogni edificio infatti è diverso e richiede operazioni di modifica al sistema di aerazione differenti. A febbraio si era promesso che le citate linee guida sarebbero state pubblicate entro trenta giorni, ma ad oggi (domenica 31 luglio) non vi è ancora traccia.
Anche all’alba di una nuova gestione comunale, la questione della ventilazione (da tre anni sul piatto dei tavoli sulla gestione Coronavirus), non ha ancora ricevuto interventi reali e nemmeno dichiarazioni di presa d’impegno.
Quella dei contagi a scuola è tutt’altro che secondaria nella gestione pandemica: con la ventilazione meccanica controllata il rischio di trasmissione nelle classi si potrebbe ridurre di 5,7 volte (dati di Fondazione Hume sulla CMV, pubblicati a marzo 2022). Una questione che riguarda più di 620 strutture scolastiche solo in Granda e che è destinata a protrarsi a lungo (basti bensare che nel Pnrr la questione ventilazione non è citata), rischiando di ricadere con troppa discrezionalità sui presidi, al momento ancora in attesa.