Cuneo – Slitteranno probabilmente la domenica prima delle politiche del 25 settembre, le elezioni di secondo grado per la presidenza della Provincia di Cuneo. Fissate in un primo tempo il 25 settembre allo scadere dei 90 giorni di tempo dalla decadenza di Federico Borgna da sindaco e dunque da presidente della Provincia, le elezioni provinciali sono venute a cadere nello stesso giorno delle elezioni politiche del dopo Draghi.
Ora la presidenza è affidata al vice Massimo Antoniotti, di Borgomale, ma le elezioni, a cui partecipano solo sindaci e consiglieri comunali dei 247 Comuni della Granda, devono essere fatte. E non possono essere rimandate al dopo politiche, ma solo anticipate.
Se la linea Borgna per entrambe le sue riconferme alla guida della Provincia era stata prima la lista unitaria e poi liste divise ma sempre con una presidenza unica, non sembra possa essere così alla vigilia delle politiche. Sono diversi i nomi che si fanno, perché la linea della candidatura unitaria sul neo sindaco di Mondovì, Luca Robaldo, vicino a Costa ma anche fedelissimo di Cirio, su cui si puntava anche negli accordi pre-elettorali comunali, diventa sempre più difficile. Il centrodestra sembra possa puntare o sul senatore uscente di Forza Italia e sindaco di Priocca, Marco Perosino, che Cirio vuole a tutti i costi ricandidare anche al Senato, o sul sindaco riconfermato di Racconigi, Valerio Oderda, vicino a Fratelli d’Italia ma ben visto anche dagli avversari del centrosinistra, o sul cooridnatore provinciale di Forza Italia e sindaco di Boves, Maurizio Paoletti, che però è verso la conclusione del mandato. Il centrosinistra sembra spingere sul sindaco di Cavallermaggiore Davide Sannazzaro o sullo stesso segretario provinciale del Pd Mauro Calderoni, sindaco di Saluzzo, anche se Robaldo sembra rimanere sempre la prima scelta anche del centrosinistra e lo sarebbe ancora di più se si concretizzasse a livello regionale l’accordo tra Letta e Calenda.