Bra – Sequestro preventivo di beni per 4 milioni e 300 mila euro, compresa la villa alle Seychelles che si erano comprati con i proventi dell’evasione fiscale dall’ammortamento di beni immateriali inesistenti iscritti a bilancio delle società che amministravano.
L’operazione “Victoria” della Guardia di Finanza di Bra, è stata una lunga e complessa azione di indagini nei confronti di due società di capitali, entrambe amministrate da altrettanti fratelli, per un’evasione fiscale scaturita dall’ammortamento di beni immateriali inesistenti iscritti a bilancio, che non hanno trovato corrispondenza con la realtà aziendale. I finanzieri si sono messi alla ricerca dell’effettivo impiego delle risorse illecitamente ottenute, facendo così emergere come una delle due società abbia poi impiegato il risparmio d’imposta, frutto dell’accertata evasione fiscale, nell’acquisto di una villa con piscina alle Seychelles, per l’importo di 1 milione 750 mila euro fatta attraverso una società apposita con sede sempre nelle Seychelles, e di una polizza vita per un importo di 2 milioni di euro emessa da una società di diritto lussemburghese, scelta non casuale in quanto prodotto finanziario particolarmente complesso e difficilmente aggredibile in quanto gestita in parte all’estero ed in parte in Italia, ossia su di un conto corrente italiano, ma intestato alla società del Lussemburgo. La villa è stata messa a reddito e pubblicizzata su portali on line dedicati al turismo e affittata così per periodi di vacanza a clienti provenienti da diversi stati d’Europa, Asia e Medio Oriente, ricavandone in breve tempo frutti per oltre 112 mila euro.
Analoga situazione è stata riscontrata a carico dell’altra società, i cui fratelli amministratori sono sempre gli stessi della prima, in quanto ha conseguito un indebito risparmio d’imposta di oltre 450 mila euro iscrivendo anch’essa a bilancio ammortamenti relativi a beni immateriali risultati poi inesistenti. Questa seconda società ha invece investito il frutto del reato nell’acquisto di titoli azionari europei, americani e giapponesi, successivamente venduti per acquistarne altri, ricavandone ulteriore profitto in dividendi, cedole e maggior valore dei titoli.
Il Pm con l’accusa dei reati di riciclaggio ed autoriciclaggio a carico degli amministratori delle due società ha presentato al Gip del Tribunale di Asti la richiesta di sequestro che è stata accolta.