Cuneo – Il Consiglio dei Ministri ha dichiarato nella serata di ieri lunedì 4 luglio, lo stato di emergenza per la crisi idrica in Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna. In Piemonte arriveranno 7,6 milioni da Roma per gli interventi più urgenti.
“Attendevamo questo riconoscimento che siamo stati tra i primi a richiedere – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio insieme agli assessori all’ambiente Matteo Marnati, alla Protezione civile Marco Gabusi e all’agricoltura Marco Protopapa -. Lo stato d’emergenza è un passaggio indispensabile per intervenire in modo strutturale sull’emergenza che ci sta colpendo in questi mesi, ma anche per limitare il rischio che una situazione analoga si ripeta in futuro”.
Roma ha previto di stanziare i primi 36,5 milioni di cui 7,6 arriveranno no in Piemonte. Serviranno a mettere in campo le opere di somma urgenza per dare respiro alla rete idrica.
“Ci auguriamo – continua Cirio – che arrivino al più presto anche le altre risorse per gli interventi strutturali necessari, solo in Piemonte superano i 100 milioni di euro, e che dopo lo stato di emergenza venga riconosciuto anche lo stato di calamità per la nostra agricoltura, che a livello nazionale conta già più di un miliardo di euro di danni. Quello della siccità, però, è un tema che richiede ormai una regia e una attenzione nazionale ed europea ed è per questo che abbiamo chiesto e ottenuto che giovedì questa emergenza sia al centro del dibattito della prossima plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo”.