Cuneo – A seguito dell’emergenza idrica nelle province del Piemonte, tra cui la Granda, il presidente della regione Alberto Cirio ha inviato una lettera a Mario Draghi e a Fabrizio Curcio, capo Dipartimento Protezione Civile, chiedendo il riconoscimento dello stato di emergenza. Secondo Cirio inoltre sarebbero 250 gli interventi necessari per fronteggiare la crisi, insieme a 800mila euro per i costi delle autobotti, 8 milioni di euro per interventi d’urgenza (che probabilmente verranno inseriti già nel decreto che sarà diffuso lunedì) e 112 milioni per opere strutturali da realizzarsi nel medio periodo. Scrive il presidente della Regione: “Dopo l’esperienza dell’evento alluvionale 2-3 ottobre 2020 (che colpì in particolare la zona di Limone Piemonte ndr) il Piemonte non ha più beneficiato di un apporto pluviometrico adeguato all’uso potabile e irriguo, se confrontato con i dati pluviometrici statistici storici, sui quali ci si è basati finora per il calcolo degli acquedotti e delle infrastrutture irrigue.”
Nella lettera si fa riferimento anche ai danni subiti dal settore agricolo, che nel cuneese sono stellari: “Anche su questo fronte” – afferma l’assessore alla Agricoltura Marco Protopapa – “auspichiamo presto un pronunciamento del Ministero per la richiesta della stato di calamità e le risorse a sostegno dei nostri imprenditori agricoli, anche rivolte agli investimenti che saranno necessari per una futura nuova gestione dell’acqua”.