Borgo San Dalmazzo – Jean Zylber, classe 1932, figlio di ebrei deportati dal campo di Borgo San Dalmazzo, è tornato per la terza volta a Borgo. Jean Zylber si salvò dalla furia nazista grazie ai Nadaud, famiglia francese che lo nascose e crebbe come un figlio. La sua storia è una delle otto video-narrazioni proposte dall’allestimento multimediale.
Jean Zylber (seduto al centro, nella foto) era già stato in visita al Memoriale della Deportazione nel 2018, per poi tornare nel settembre 2021 in occasione dell’inaugurazione di MEMO4345.
Il suo è un legame indissolubile con Borgo San Dalmazzo, che ha voluto ora condividere, oltre che con la moglie, con i figli che lo hanno accompagnato in Italia.
A presentare lo spazio Adriana Muncinelli, curatrice di MEMO4345. Il gruppo è stato accolto dalla delegata della Comunità ebraica di Cuneo, Mirella Foà Cavaglion, dalla famiglia Valmaggia, con cui gli Zylber entrarono in contatto durante la prigionia a Borgo San Dalmazzo, da Roberta Robbione (ancora in veste di consigliere comunale, prima dell’elezione a sindaca) e da Alessandra Soncin, nipote di Andreina Blua che durante la guerra aiutò e protesse altri ebrei in fuga, gli Horowitz.
La Guida del 29/11/2018