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Giovedì 21 novembre 2024

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Il 16,52 % dei chiusani ha votato per il referendum. Vittoria schiacciante per i SI

I pannelli di propaganda politica adibiti dal Comune sono rimasti inutilizzati dai promotori del referendum

La Guida - Il 16,52 % dei chiusani ha votato per il referendum. Vittoria schiacciante per i SI

Pannelle lettorali vuoti a Chiusa Pesio

Chiusa di Pesio –  Sono stati 458 su 2.773 aventi diritto, pari al 16,52 %, i chiusani che si sono recati alle urne per rispondere ai quesiti referendari di domenica 12 giugno. Anche a Chiusa di Pesio lontanissimo il raggiungimento del quorum richiesto, pari al 50%+1 dei votanti, netta però la vittoria per il SI, su tutte e cinque le schede.
Per quanto riguarda il primo quesito che proponeva la modifica della legge Severino hanno votato per il SI il 59,45% contro il 40,55% per il No.
Per il secondo quesito legato alla limitazione delle misure cautelari ha ottenuto il 59,68% di SI e il 40,32% di NO.
Il terzo quesito sulla separazione delle funzioni dei magistrati ha ottenuto il 77,06% di SI e il 22,94 % di NO.
Il quarto quesito sui membri laici in magistratura ha ottenuto il 74,94% di SI e 25,06% di NO.
L’ultimo quesito sull’elezione dei membri togati nel CSM ha ottenuto il 74,65% di Si e il 25,35% di NO.
Anche i dati chiusani sono in linea con il dato italiano. Non è stato contestato alcun voto, mentre sono state una decina le schede nulle e una decina le schede bianche (il numero varia di poche unità da scheda a scheda).
L’assessore Simone Giorgetti, da sempre attivo nella politica e nell’attività dei partiti, questa mattina sui social analizzava i dati e si domandava: “Piuttosto, come mai nessuno si è preso la briga di informare, di spiegare agli elettori i quesiti e l’importanza del voto? E badate bene, non per mezzo di comunicati stampa o interviste, ma scendendo tra le strade, andando a parlare con la gente, esattamente come quando si cerca un voto di preferenza”. Ecco forse proprio questo, insieme alla difficoltà di comprensione dei quesiti, ha fatto sì che il referendum fosse un flop.
Nella foto i pannelli di propaganda politica adibiti dal Comune e inutilizzati dai promotori del referendum, come in tanti altri paesi del cuneese e non solo.

 

Fabio Secondo Dutto

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