In un baule appartenente al nonno e custodito in casa negli Stati Uniti, l’avvocato Alan Ferretti trova diario, lettere e fotografie dei nonni Vittorio e Giuseppina. Alcune foto ritraggono la cascina bovesana dei bisnonni, il matrimonio nel settembre 1917, il pranzo di nozze, una gita al mare. Dal diario affiorano i ricordi del viaggio da Genova a New York, i primi lavori mal pagati, la fattoria in Minnesota, le vicende della prima guerra mondiale, la corrispondenza con i fatti di famiglia in America e in Italia. Dal Bel Paese infatti emergono le notizie sul martirio di Boves. Alan è curioso di conoscere Boves, rivedere i parenti in Piemonte per un viaggio a ritroso nella storia della famiglia. Per questo parte per l’Italia, incontra i familiari del nonno, ricostruisce relazioni, visita città italiane e ritorna in America con la moglie. Anche i loro figli James e Elisabeth faranno visita a Boves nei giorni in cui la pandemia inizia a colpire. Il tema dell’emigrazione viene raccontato per la seconda volta da Nadia Pedrini dopo il racconto “L’anima di Waratah” (2017).
“E’ un argomento che sento mio – dice la Pedrini – in quanto sono stata sempre incuriosita dai racconti di parenti emigrati in Australia. Difficoltà e sentimenti di chi lascia le proprie certezze verso l’ignoto con in mano solamente una valigia carica di speranze”. L’introduzione storica e la presentazione di Boves è curata nella prefazione da Luigi Pellegrino che meglio di chiunque altro ne conosce la storia e gli aneddoti.
Boves. Andata e ritorno
di Nadia Pedrini
Arduino Sacco
14,90 euro