Cuneo – Sono stati quasi 200 i cacciatori, selecontrollori, tutor e guardie venatorie volontarie che hanno partecipato al primo modulo del corso sulla biosicurezza in materia di Psa (Peste suina africana) che si è svolto al Centro Incontri della Provincia. “Per contrastare la diffusione della malattia virale, che non è trasmissibili agli esseri umani ma è altamente contagiosa e spesso letale per suini e cinghiali – spiega l’ufficio stampa della Provincia – la Regione Piemonte con il Servizio Veterinario dell’Asl Cn 1 e Cn 2 e l’Ufficio Vigilanza Faunistico Ambientale della Provincia, ha organizzato una serie di incontri formativi su tutto il territorio della Granda. Lo scopo è quello di conoscere meglio il problema che al momento è rilevato in Piemonte solo nella provincia di Alessandria e in Liguria, nelle provincie di Genova e Savona, ma che potrebbe estendersi anche ai territori confinanti e vicini. L’epidemia è esplosa nel 2014 in alcuni Paesi dell’Est della Unione Europea e si è diffusa in altri Stati membri, tra cui Belgio e Germania. A maggio 2022 è stata inoltre riscontrata anche nel Lazio, in un piccolo cinghiale nella zona nord della città di Roma. Dal 2020 l’Italia, in considerazione dell’epidemia europea e in base a quanto previsto nell’ambito della strategia comunitaria di prevenzione e controllo della malattia, ha elaborato un piano di Sorveglianza nazionale, che contempla anche misure volte al raggiungimento dell’eradicazione.
Il corso ha anche lo scopo di approfondire le modalità operative d’intervento, sia per l’abbattimento degli animali, sia in caso di ritrovamento di carcasse, così da circoscrivere il più possibile l’epidemia ed evitare la diffusione del virus. La malattia è letale al 90% su cinghiali e suini e rappresenterebbe una minaccia molto grave se mai raggiungesse allevamenti e attività zootecniche con pesanti ripercussioni economiche. Ai partecipanti sono state comunicate le linee guida regionali nell’ambito di un prcorso comune con Ambiti Territoriali di Caccia (Atc), Comprensori Alpini (Ca) e organizzazioni agricole di categoria (Coldiretti, Confagricoltura e Cia).