Villanova Mondovì – Grazie all’attualità dei temi e al ritorno in presenza, i Dialoghi Eula hanno attirato un pubblico vasto ed eterogeno sabato 14 maggio nell’antica chiesa di Santa Caterina.
Il festival della buona politica ha raccontato sguardi e scenari di politica estera, cybersecurity e giornalismo di guerra venendo inoltre inserito, per la prima volta, tra gli eventi del Salone del Libro OFF di Torino.
Ad inaugurare la nona edizione, nella serata di venerdì, un omaggio a Gino Strada e alla sua Emergency con la presentazione del libro “Una persona alla volta” con Franca Mangiameli. “Da che parte starebbe oggi Gino Strada? Da quella delle vittime, come sempre – spiega Mangiameli – visto che, come amava ripetere, la guerra non funziona mai. Conosceva bene l’atrocità dei conflitti e si batteva ogni giorno contro la loro ideologia. Non si preoccupava nell’immediato della fattibilità economica dei progetti”.
Sabato mattina, spazio ai nuovi equilibri politici internazionali venutisi a creare dopo lo scoppio del conflitto russo-ucraino. A discuterne sotto la moderazione di Beniamino Pagliaro, Manlio Di Stefano, sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri, Nona Mikhelidze e Matteo Gerlini della NATO Defense College Foundation. “A livello internazionale – spiega il sottosegretario – il conflitto ha nettamente accelerato la pubblicazione della “Bussola Strategica” dell’Unione Europea, un documento di orientamento che va ad armonizzare le industrie della difesa e le scelte strategiche dei singoli Paesi membri”.
Nella seconda sessione, Nicolas Lozito, Yvette Agostini, esperta di cybersecurity, e Stefano Quintarelli hanno discusso sui rischi di oggi alla sicurezza. “Viviamo immersi in una società digitalizzata – spiega Quintarelli – ma virtuale non significa astratto. La dimensione digitale non possiede le caratteristiche fisiche che siamo soliti immaginarci, ma è a tutti gli effetti reale e circonda ormai tutti gli aspetti della nostra quotidianità. È quindi da considerarsi come un vero e proprio fronte di guerra, dal momento che è possibile attaccare da ogni parte del mondo e provocare danni tutt’altro che virtuali.
Approfondimento conclusivo, infine, incentrato sull’evoluzione del giornalismo dell’informazione di guerra con Cesare Martinetti di “La Stampa”, Domenico Quirico e Cecilia Sala. “Temo che l’Ucraina andrà incontro all’ennesima guerra senza fine come in Siria o nei Paesi africani. – spiega Quirico – Ancora una volta si creerà una drammatica disumanizzazione sociale in cui ciascuno cercherà l’accorgimento antropologico migliore per non morire. L’obiettivo di Putin è riposizionare la Russia tra le potenze mondiali insieme a Cina e Stati Uniti”. Collegata dall’aeroporto di Cracovia, di rientro da Kharkiv e da Leopoli, la giovane reporter Cecilia Sala ha offerto uno sguardo preciso e focalizzato sulla situazione odierna: “Parlando con la popolazione, si percepiscono stanchezza e scoramento, ma quasi tutti hanno comunque scelto di rimanere nelle proprie case. A Kiev e a Kharkiv, dopo la ritirata russa, si prova a ritornare a una nuova normalità sospesa, ma nessuno vuole fare previsioni, nessuno si sbilancia. In pochi, dopotutto, credevano realmente all’invasione armata prima del 24 febbraio scorso”.