Tanto si è scritto su questi primi cinquanta giorni di guerra che ormai le parole sembrano perdere il loro senso e il loro ruolo di comunicazione. Dalle immagini che ci giungono quotidianamente dall’Ucraina, abbiamo imparato una geografia indicibile dell’orrore dalla quale, in Europa, pensavamo di essere al riparo. Per leggere questo contenuto devi essere abbonato all’edizione digitale de La Guida.