Cuneo – È stata la grandine a dare il benvenuto al mese di aprile e oggi la neve. Dopo 111 giorni senza precipitazioni, in questi primi giorni del nuovo mese oltre alla pioggia, tanto attesa, sono arrivati anche i primi danni in Piemonte. Toccate varie zone piemontesi e in provincia di Cuneo dal Braidese al Fossanese, dal Saviglianese al Saluzzese, con incursioni in alcune valli cuneesi dove a farne le spese, maggiormente, sono stati i frutteti in fiore, i campi seminati a cereali, fino ai prati destinati alla produzione di foraggio ricoperti da alcuni centimetri di ghiaccio misto a neve.
Il periodo compreso tra il 9 dicembre 2021 e il 29 marzo 2022, secondo l’analisi di Arpa Piemonte, è al secondo posto tra i periodi secchi più lunghi degli ultimi 65 anni.
“Il caldo fuori stagione ha stravolto completamente i normali cicli colturali – spiegano Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – e di conseguenza anche le offerte stagionali con l’arrivo già di gustose primizie dovute al ”risveglio” anticipato della natura con mandorli, albicocchi e pesche in piena fioritura e quindi particolarmente sensibili all’arrivo del freddo e del forte vento. La pioggia, però, per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti”.