Cerialdo – Dopo quasi 80 anni, un messaggio che torna d’attualità: sul cippo che a Cerialdo ricorda tre giovani, uccisi a 23 e 24 anni dai nazifascisti nel novembre 1944 dopo una notte di torture seguita a una rappresaglia tra Passatore e Cerialdo, nei giorni scorsi è comparso un fiocco azzurro e giallo. Accanto a quei colori, che richiamano la bandiera dell’Ucraina, un messaggio dedicato a “Tino” e a soldati in guerra oggi: “Tu sei tornato dalla Russia e sei morto qui. Prega e proteggi tutti i ragazzi ucraini e russi che sono stati mandati allo sbaraglio come voi”. “Tino” era Giovanni Battista Galliano, classe 1921 e reduce di Russia, uno dei tre giovani uccisi in quel punto: dal giugno 1942 al marzo 1943 fu mandato a combattere sul fronte russo, da cui dopo enormi sofferenze riuscì a rientrare, pur malato. Dopo lo “sbandamento” dell’8 settembre, da un ospedale militare in Calabria ritornò a Cuneo, a piedi e con passaggi di fortuna, dopo oltre un mese. Quando guarì, riprese il lavoro, ma un anno dopo il rientro dalla Russia cadde vittima dei nazifascisti. Nel marzo di quello stesso anno un altro figlio della famiglia Galliano, Luigi, era stato ucciso sul monte San Bernardo mentre lottava con una formazione partigiana. Azzurro e giallo compaiono anche tra i fiori accanto al cippo, insieme con il nostro tricolore. Per un messaggio che va oltre il tempo e oltre i confini, invocando una speranza di pace.