Cuneo – Con una lettera alla Garante infanzia e adolescenza del Piemonte, “Scuole Aperte Piemonte” (dall’unione di comitati spontanei nati sul territorio regionale con “Scuole Aperte Cuneo”, con oltre mille famiglie e aderente alla Rete nazionale Scuola in presenza) chiede l’abrogazione dell’utilizzo delle mascherine Ffp2 per i bambini e ragazzi e la cancellazione dei protocolli scolastici, per un ritorno alla normalità e al buon senso, auspicando che “la ferma e particolareggiata nota inviata al Governo dal Garante dei Minori di Trento sia da sprone per restituire alle nuove generazioni la socialità fino a oggi negata”.
“Al di là delle competenze – continua la lettera -, ci si aspetta da chi ha un ruolo di tutela, come la Garante infanzia e adolescenza, almeno una presa di posizione ferma dopo due anni in cui le restrizioni adottate, spesso in modo ingiustificato, nei confronti della scuola e delle altre attività spesso vitali per i minori causando disagi e danni che avranno strascichi ancora per molto tempo.
Per tale motivo, come Scuole Aperte Cuneo, sostenuti dalla sottoscrizione di diverse centinaia di genitori, si è ritenuto di richiedere un intervento da parte della Garante infanzia e adolescenza piemontese a favore di un concreto ritorno alla normalità almeno per quanto riguarda la frequenza scolastica e di conseguenza, anche il trasporto e per tutte le attività extrascolastiche che tanto possono restituire a livello psicologico e di socialità, aspetti mancati tantissimo in questi ultimi due anni.
Del resto è solo di questi giorni la ferma denuncia da parte del Garante dei Minori di Trento che, rivolgendosi al Governo e alle più alte cariche politiche trentine, documenta in modo inoppugnabile e non senza preoccupazione l’irragionevolezza e la vessazione determinate da imposizioni che tutt’ora evidenziano gravi ricadute sul benessere psicofisico dei ragazzi.
È giunta assolutamente l’ora di superare protocolli restrittivi che fanno scattare quarantene e DDI differenziate tra vaccinati e non, continuando con politiche divisive portatrici di contrapposizioni e forse anche di scontro, complicati da continui cambi che rendono impossibile alle famiglie l’interpretazione un vademecum di otre 10 pagine redatto dal ministero dell’Istruzione.
Molte le ulteriori tematiche portate all’attenzione della Garante infanzia e adolescenza piemontese, auspicando di poter trovare, a giusta sensibilità in grado di dare voce, grazie alla sua posizione e autorevolezza sull’argomento, a coloro che dopo due anni pesanti e impegnativi si aspettano scelte coraggiose e lungimiranti, anche nei confronti della scuola, visto che rappresentano il futuro della nostra società e del nostro Paese”.