Cuneo – Esattamente due anni fa, il 9 marzo del 2020, tutta l’Italia sapeva che sarebbe diventata dal giorno dopo “zona protetta”, con l’estensione a tutto il territorio nazionale delle norme più restrittive adottate già per la Lombardia e alcune province. Fu lockdown generale.
Ad annunciarlo era stato in serata l’allora presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte. Le misure del decreto sarebbero entrano in vigore dalla mattinata di martedì 10 marzo. Le uniche eccezioni per gli spostamenti saranno le comprovate ragioni di lavoro, necessità, salute (e tutte le autodichiarazioni, compilate sulla base di modelli già elaborati per l’ormai ex “zona arancione”, dovranno essere veritiere, per non incorrere in ulteriori provvedimenti). La durata del decreto è fissata fino al 3 aprile, quindi anche per le scuole della Granda, con l’estensione della sospensione dell’attività didattica per le scuole di ogni ordine e grado. Tutte le attività sono comprese, anche lo sport, a tutti i livelli; nessun assembramento all’aperto né in luoghi aperti al pubblico, ristoranti e pubblici esercizi aperti solo tra le 6 e le 18. Ci si potrà spostare per lavoro (compreso il trasporto di merci), per necessità di salute o comunque urgenti, con autodichiarazioni; nessun altro tipo di spostamenti sarà consentito. Ma poi sappiamo che durò molto più a lungo, e quando furono duri quei due mesi. Le scuole rimasero chiuse fino alle vacanze estive.