Cuneo – Si è concluso con una condanna a sette mesi di reclusione il processo a S. V., accusato di tentata truffa e violazione di domicilio ai danni di un anziano cuneese. L’uomo, fattorino per conto di una ditta di spedizioni di Cuneo, a novembre 2020 aveva preso in carico la consegna di una raccomandata. Effettuata la consegna, il fattorino si ripresentò il giorno successivo a casa dell’uomo per farsi consegnare i soldi della raccomandata, il sollecito di pagamento di una bolletta telefonica. In aula l’agente della Questura di Cuneo aveva raccontato di essere intervenuto a casa del signore che si era allarmato per il modo di fare del fattorino e aveva subito avvisato le forze dell’ordine: “Ci disse che cercava insistentemente di entrare in casa e che gli aveva fatto un sacco di domande”. Con la raccomandata in mano, gli agenti si recarono dal titolare della ditta di spedizioni di Cuneo per capire che cosa fosse successo e il titolare disse loro quanto poi ribadito in aula, e cioè che nessuno dei suoi fattorini aveva il diritto di chiedere soldi. In aula ha anche detto che dal tracciamento sul tablet in dotazione a ogni dipendente, risultava che quella raccomandata era effettivamente stata consegnata da S. V., che però il giorno successivo non avrebbe neanche dovuto trovarsi nella zona in cui abitava quel signore, dato che gli era stata assegnata un’altra area per le consegne. Nel corso dell’istruttoria è stata acquisita la denuncia della parte offesa, un anziano malato e impossibilitato a muoversi da casa, e a conclusione del processo, a fronte di una richiesta di condanna del pubblico ministero a sei mesi, la giudice ha condannato l’imputato a sette mesi di reclusione.