Cuneo – Prima la protesta in un cantiere a Marene, con la partecipazione del presidente della Regioen Alberto Cirio e di alcuni parlamentari cuneesi (presenti Marco Perosino, Giorgio Bergesio, Flavio Gastaldi e Mino Taricco) poi l’incontro con il prefetto della provincia di Cuneo Fabrizia Triolo.
Confartigianato Imprese Cuneo ha lanciato ieri da Marene un appello forte e chiaro al Governo affinchè provveda a stralciare l’art. 28 del decreto “Sostegni Ter”, con cui si stanno mettendo a rischio migliaia di imprese e famiglie del territorio. Di fronte a imprenditori e politici, il presidente di Confartigianato Cuneo Luca Crosetto, con i suoi due vice presidenti Daniela Balestra, Michele Quaglia e il direttore Joseph Meineri, affiancato dal presidente di Confartigianato Piemonte Giorgio Felici e dal vice presidente nazionale Domenico Massimino, ha sottolineato come l’intero settore “Costruzioni”, che a livello provinciale conta oltre 8300 imprese, sia in affanno a causa della nuova normativa entrata in vigore da oggi (7 febbraio), con la quale sono cambiate in corsa le regole del gioco.
Infatti, con l’emanazione del D.L. “Sostegni ter” e in particolare dell’articolo 28 che ha introdotto forti restrizioni al sistema delle cessioni del credito nelle operazioni legate alle agevolazioni di riqualificazione energetica ed edilizia degli immobili, “di fatto, – dice Confartigianato – si è bloccata l’operatività di molte aziende dei settori dell’edilizia, dell’impiantistica e dell’indotto. La situazione si sta rivelando particolarmente pesante per quelle imprese che hanno garantito ai cittadini di poter fruire delle agevolazioni, attraverso lo sconto in fattura o l’acquisizione del credito direttamente dal consumatore, e che ora si trovano con la difficoltà, se non l’impossibilità, di cedere a loro volta il credito, con negative ripercussioni sui flussi di cassa, sulla programmazione dell’attività aziendale e sulla tenuta occupazionale”.
A tutti i parlamentari è stato consegnato un documento nel quale sono riassunti i motivi per cui è indispensabile, per la tenuta del comparto edile, correggere l’articolo 28 del Decreto “Sostegni ter”: le imprese sono disorientate dai troppi cambi normativi “in corsa”, manca la stabilità normativa che è indispensabile per consumatori ed imprenditori, il solo annuncio sta bloccando il mercato, si rischia la compromissione dell’intera filiera, in gioco ci sono non solo danni economici, ma anche la reputazione delle imprese, si sta verificando un’emergenza non soltanto di liquidità, ma di programmi di sviluppo imprenditoriali, ad essere colpiti sono tanti operatori onesti e responsabili, cresce la sfiducia verso un efficace strumento per la transizione green, si rallenta la corsa verso obiettivi di risparmio ed efficienza energetica, l’accesso agli incentivi diventa quindi elitario, perché adatto solamente alle gestioni delle imprese più strutturate. Lo stesso docuemnto è stato portato anche al prefetto Fabrizia Triolo.