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Domenica 22 dicembre 2024

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Saluzzo saluta il “sogno” Capitale italiana della Cultura 2024

La capitale del Marchesato non è rientrata nella lista dei dieci finalisti stilata dal Ministero

La Guida - Saluzzo saluta il “sogno” Capitale italiana della Cultura 2024

Saluzzo – La candidatura di Saluzzo Monviso a Capitale Italiana della Cultura 2024 termina la sua corsa. Nella giornata di oggi, la giuria del Ministero ha indicato i nomi delle città che rientrano nella decina finalista, tra le 23 candidate di cui sono stati valutati i dossier progettuali dalla Commissione nominata dal Ministero della Cultura. La vincitrice della competizione sarà resa nota a marzo 2022. “Questo non significa però che termina il progetto di Saluzzo Monviso: una progettualità che parla di cultura condivisa come suo fulcro, perché condiviso è lo stesso territorio. Saluzzo è una cerniera tra la pianura e le sue valli, una comunità diffusa ricca di interconnessioni e di binomi che creano cultura, come tra uomo e ambiente, tra natura e valle, tra passato e presente – sottolineano in una nota di referenti del progetto di candidatura -. Un percorso partecipato e inclusivo, con uno sguardo rivolto al lungo termine e ai progetti slow, ma duraturi e racchiusi dentro al dossier di candidatura. Idee, eventi, incontri partecipati, aperti a tutti coloro che vorranno mettersi in gioco: a fare da fil rouge, 18 parole-chiave che parlano di montagna, di sostenibilità, di imprenditoria, di futuro. Di possibilità”.
Sul tema è intervenuto anche Marco Bussone, presidente nazionale Uncem: “Nella short list per la Capitale italiana della cultura 2024 non vi è l’ombra di montagna. E ancora una volta sembra che il paese si fermi al mare e alle aree urbane. Vi erano almeno tre buone opportunità montane da scegliere dal parte del Ministero della Cultura, quali Saluzzo e le Valli del Monviso, Gioia dei Marsi e l’Unione di Comuni Montani Amiata Grossetana, insieme con Aliano e un borgo del fondovalle come Asolo. Ma niente. Tutte escluse nelle dieci finaliste. Un grave peccato”.

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