Cuneo – Dopo una settimana di confronti a livello politico e istituzionale, nel pomeriggio di oggi (sabato 29 gennaio), all’ottava votazione è stato scelto come Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, chiamato a un secondo mandato al Quirinale.
Nella “chiama” iniziata alle 16.30, il presidente uscente ha ottenuto 759 voti su 1.009, ben oltre il quorum di 505 schede necessarie (tra gli altri nomi votati Nordio, Di Matteo e Berlusconi; schede anche per Casellati, Belloni, Pera, Draghi, Casini, Cassese tra i nomi circolati in settimana, oltre a vari “voti in libertà”; 25 le schede bianche).
Dopo una serie di nomi, alcuni “bruciati” nel voto, e con una serie di dichiarazioni e decisioni che si sono susseguite dalla serata di ieri (venerdì 28 gennaio), si sono concretizzate le condizioni per uno storico secondo settennato di Sergio Mattarella, che pure aveva ribadito in più occasioni la propria “non disponibilità”, venuta meno di fronte alle richieste dell’ampia maggioranza di governo, delle Regioni e dei loro “grandi elettori”.
Nella prima dichiarazione dopo la comunicazione ufficiale dei presidenti di Camera e Senato al Quirinale, il Capo dello Stato ha sottolineato che l’emergenza sanitaria, economica e sociale richiama al senso di responsabilità, che queste condizioni “impongono di non sottrarsi ai doveri cui si è chiamati”: un invito rispettoso ma fermo a fare ciascuno la propria parte, a tutti i livelli, per far fronte ad “attese e speranze dei nostri concittadini”.
La conferma di Mattarella (12° Presidente della Repubblica dal febbraio 2015) rappresenta l’epilogo di un passaggio istituzionale fondamentale in cui i partiti italiani, di fronte a una “prova di maturità”, si sono dimostrati incapaci di individuare insieme un nome condiviso e super partes per rappresentare il Paese: anche questo può essere considerato un segno di debolezza, di una rappresentanza in difficoltà. Si è comunque affermata una linea di continuità, con Mattarella al Quirinale e Draghi a Palazzo Chigi, che si può tradurre in stabilità, sulla strada di ripresa per il Paese. Sotto la guida di un rappresentante che ha dimostrato di essere amato e stimato dal popolo italiano.