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Sabato 2 novembre 2024

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Tracciamento e tampone difficili, la scuola è in tilt

Il tracciamento codificato da lunghe note della Direzione Sanità della Regione non vengono applicati, a pagare famiglie e ragazzi

La Guida - Tracciamento e tampone difficili, la scuola è in tilt

Cuneo – Aumento dei contagi nelle scuole, quarantene e isolamenti per tanti alunni, ma i tamponi sono sempre piaciuti difficili. Il disagio della scuola e delle famiglie aumenta, perché i tamponi promessi e il tracciamento codificato da lunghe note della Direzione Sanità della Regione non vengono applicati. Causa forse l’aumento deciso dei casi che rende difficile il tracciamento, e quindi 14 giorni di quarantena per tutti. E a pagare sono di nuovo i ragazzi, la scuola e le famiglie.
Embelmatico è il racconto di Diego Deidda, genitore e insegnante di Pradleves che qui riportiamo.

 

Egr. Direttore,
come genitore e insegnante, mi permetto di segnalarLe il profondo disappunto che si sta diffondendo in questi giorni, nel mondo della scuola, per il progressivo abbandono di ogni attività di “tracciamento” dei contagi per SARS  COV-2. Ormai da due settimane le classi del Cuneese e del Piemonte vengono sottoposte a una quarantena di quattordici giorni senza che venga messa in atto alcuna attività di “tracciamento”, tranne che per gli alunni “positivi” al virus. Questa prassi rischia di incidere pesantemente sulla frequenza scolastica perché ogni classe, al rientro da un periodo di quarantena, potrebbe subire altri provvedimenti all’emergere di nuovi contagi tra gli alunni.
Alla fine dell’inverno 2019 – 2020 abbiamo detto ai ragazzi: “Non uscite di casa, per rispetto degli anziani”. E l’hanno fatto. Poi a settembre 2020 abbiamo detto: “La scuola comincerà in sicurezza: distanziamento, mascherine, banchi a rotelle…”. E sono andati a scuola tre mesi in un anno. Nella primavera del 2021 abbiamo detto: “Vaccinatevi per salvare gli anziani e tornare alla vita di prima”. E lo hanno fatto in massa. Ancora abbiamo detto loro a settembre 2021:”Scuola in sicurezza, quest’anno niente Dad”. Sono stati elaborati efficaci protocolli di gestione del contagio, promettendo tamponi, tracciamenti (come da nota della Direzione Sanità e Welfare della Regione Piemonte di inizio dicembre). 
Adesso aumentano i contagi e mettiamo tutti i ragazzi che hanno seguito regole, fatto enormi sacrifici, che si sono fatti vaccinare, in quarantena, per 14 giorni, perché non riusciamo a fare i tamponi? Mi chiedo se questo è l’esempio che noi adulti vogliamo dare ai ragazzi. Come possiamo pretendere che imparino a rispettare gli impegni se noi adulti non lo facciamo, che rispettino la Scuola se noi non lo facciamo,  che abbiano “rispetto” per loro stessi se noi non li “rispettiamo”? 

Distinti saluti.

Diego Deidda, genitore, insegnante.

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