Murello – Si è aperto al tribunale di Cuneo il processo per circonvenzione d’incapace in cui sono imputati A.B. e G.F.M, accusati di aver approfittato della condizione di A.C., classe 1938, che ad uno dei due, agente immobiliare, si era rivolto per vendere l’appartamento in cui viveva da solo da quando era rimasto vedovo. L’uomo è morto a maggio dello scorso anno ma il processo a carico delle due persone che avrebbero approfittato di lui è iniziato al tribunale di Cuneo. A dicembre del 2017 l’uomo si era rivolto ai carabinieri per denunciare un furto, ma dai suoi racconti era emersa una vicenda su cui si sono concentrate le indagini dei militari e della Guardia di Finanza. Pochi mesi prima l’uomo si era rivolto a G.F.M. per dargli il mandato a vendere l’appartamento in cui abitava. Il prezzo stabilito era di 170.000 euro, ma qualche tempo dopo l’agente si presentò con un acquirente disposto a pagare 198.000 euro, più di quanto stabilito. Fissata una caparra di 5.000 euro, erano stati scadenzati altri versamenti fino al pagamento finale al momento del rogito. Senza aspettare la conclusione della vendita, l’agente immobiliare ricevette subito la sua percentuale di 7.320 euro, cui vennero aggiunti altri 10.000 euro che in realtà non erano dovuti, per un totale di 17.320 euro. La vendita poi non andò a buon fine, perché l’acquirente con una raccomandata comunicò la propria rinuncia ad acquistare e il signor A.C., che aveva ricevuto solo la caparra, si ritrovò ad aver pagato 12.320 euro per una vendita che non si era realizzata. In aula è stato ascoltato il luogotenente della Finanza di Fossano: dalle sue indagini è emerso che l’agente immobiliare avrebbe fatto un bonifico all’acquirente di 5.000 euro, esattamente la cifra che quello aveva versato come caparra. A mettere in contatto l’acquirente e l’agente immobiliare sarebbe stato A.B. l’altro imputato del processo. Alla prossima udienza verrà ascoltato il consulente della procura incaricato della perizia sul signor A.C., cui seguiranno gli altri testi dell’accusa.