Cuneo – Sono state inaugurate venerdì 22 ottobre e saranno visibili fino al 21 novembre (dal giovedì alla domenica dalle 19 alle 22.30), le sei installazioni cuneesi della grande mostra a cielo aperto promossa dalla Fondazione Crc “Cuneo Provincia Futura”. Ma che cosa raccontano le opere del regista e show designer Alessandro Marrazzo disseminate per la città?
Palazzo Vitale, “Il rapporto tra Uomo, Macchina e Natura”
L’installazione realizzata sulla sede della Fondazione Crc, in Via Roma, indaga, in compagnia di Bot, un “cucciolo” di robot, il rapporto futuro tra uomo, macchine e natura.
“Volevo che fosse un robot cucciolo per analogia con i cuccioli viventi che hanno il mondo da scoprire senza troppe sovrastrutture e lo prendono per quello che è – spiega Alessandro Marrazzo –. Cosa succerebbe se crescessero insieme fin dalla nascita cuccioli di animali, di robot e di uomini? Sarebbe possibile una convivenza così, tra naturale e artificiale?”.
Piazzetta del grano, “Lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento degli oceani”
Il racconto visivo pone l’accento sull’emergenza provocata dallo scioglimento dei ghiacciai e sulle sue disastrose conseguenze ambientali, e si sviluppa su un piano narrativo evocativo di suggestioni legate a uno storytelling di ambienti da vivere dall’interno. Il nostro pianeta eden ha visto il susseguirsi di ere che ne hanno sconvolto più volte il suo stato cambiando profondamente e per sempre il suo essere, glaciazioni e grandi estinzioni hanno traghettato la Terra verso nuovi mondi: oggi siamo in uno di quei momenti di non ritorno?
La scena climax è la videoproiezione immersiva di un grande fiume in piena, le auto sono ormai in corto circuito vuote e abbandonate, quasi completamente sommerse dalla piena. Al centro una donna anche lei sommersa per metà che tiene avvinghiato il suo bambino per portarlo in salvo.
Piazza Virginio, “La conquista dell’immortalità”
In Piazza Virginio alle atmosfere tanto care al Ridley Scott di Blade Runner è affidato il compito di ospitare il racconto dell’immortalità: in uno scenografico set futuristico tra luci al neon e specchi d’acqua vera, appaiono ologrammi tridimensionali sospesi nel vuoto, luminose evanescenti apparizioni dal futuro del corpo e della mente umana. Il tema dell’immortalità si sviluppa dalle recenti scoperte d’ingegneria genetica, biotecnologie e dei cyborg, fino alla virtualizzazione della coscienza umana.
Complesso di Santa Croce, “La deforestazione”
Una porzione di foresta pluviale racconta il suo ciclo vitale inserito in una suggestiva scenografia luminosa creata da ledwall, videoproiezioni e luci architetturali. Camminando all’interno del cortile della chiesa si ha l’impressione di muoversi all’interno di un grande cubo, uno spazio dove le pareti sembrano tutte uguali e tutte con le stesse dimensioni e, se si aggiungono alle pareti anche il pavimento e la porzione di cielo quadrato perfettamente delineato dalla sommità delle pareti, la sensazione aumenta enormemente.
Piazza Galimberti, “L’intelligenza artificiale”
“L’installazione è dedicata alla quarta rivoluzione industriale, ovvero il processo che porterà alla produzione industriale del tutto automatizzata e interconnessa, attualmente in fase d’incubazione” spiega Marrazzo. Si tratta di uno spettacolo di laser mapping tra i più grandi mai realizzati: il racconto comincia con l’uomo che inventò il futuro, Nikola Tesla, per proseguire poi con big data, droni, Intelligenza Artificiale, Internet of Things.
Piazza Europa, “La natura e le specie in via d’estinzione”
Sulle folte chiome degli alti cedri dell’Atlante che circondano piazza Europa, prendono vita evanescenti, diafane, incorporee presenze di animali. Le specie a rischio d’estinzione si rivolgono all’umanità con la loro preghiera d’aiuto tradotta in venti lingue.